Virtù “bilocatoria” per Giuseppe De Martino, in sala operatoria mentre sciava a Madonna di Campiglio

Virtù “bilocatoria” per Giuseppe De Martino, in sala operatoria mentre sciava a Madonna di Campiglio

23 Luglio 2022 0 Di La Redazione

Risultava presente in sala operatoria ma era a sciare a Madonna di Campiglio. Giuseppe De Martino, 51 anni, cardiologo aritmologo, elettrofisiologo interventista, originario di Pagani, in provincia di Salerno, molto noto in Campania, è agli arresti domiciliari a Napoli, con le accuse di concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia a commettere un reato. All’epoca dei fatti contestati prestava servizio in una clinica napoletana. Dagli accertamenti effettuati dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, al comando del colonnello Alessandro Cisternino, è emerso che in quattro giorni, tra il 25 e il 28 febbraio 2020, avrebbe eseguito 32 interventi chirurgici di routine, sebbene fosse in vacanza a Madonna di Campiglio, nota località sciistica nell’Italia settentrionale.
Secondo la documentazione acquisita su ordine dei sostituti procuratori Mariella Di Mauro e Fabrizio Vanorio il professionista paganese, amministratore unico e proprietario, in percentuali variabili, di diverse società, risulterebbe aver eseguito, ma solo sulla carta, diversi interventi di ablazione transcatetere, numerosi impianti di pacemaker, monocamerale e biventricolare, espianti di loop recorder, un dispositivo che viene impiantato sottopelle per registrare il ritmo cardiaco in continuo) e, infine, di avere diversi studi elettrofisiologici, un esame che valuta le proprietà elettriche del cuore. Il cardiologo paganese, uno dei maggiori esperti del settore in Italia, opera in più cliniche del napoletano e del salernitano.
In precedenza era stato già inquisito e rinviato a giudizio dalla Procura di Napoli per diverse ipotesi di falso in atto pubblico: secondo gli inquirenti aveva aperto cartelle cliniche a Napoli mentre operava altrove. La nuova inchiesta lo vede adesso accusato da infermieri che sostengono di aver dovuto praticare ai pazienti cure che il medico non poteva autorizzare. Il professionista ha già fatto sapere attraverso il suo legale che è estraneo da ogni accusa che gli viene mossa.