“Via le mani dalla sanità pubblica”

“Via le mani dalla sanità pubblica”

22 Novembre 2019 0 Di La Redazione

La Cisl-Fp: “Gli ospedali campani, così come i poliambulatori ed i centri sanitari territoriali, soffrono per vuoti d’organico che vanno colmati con urgenza”.

 

Lorenzo Medici

Luigi D’Emilio

“Ogni giorno al pronto soccorso del Cardarelli mediamente si registrano 200 accessi con picchi anche di 290. Di questi una percentuale che si aggira tra il 30 e 40 percento è bisognevole di ricovero. Il Cardarelli dedica all’emergenza-urgenza circa 300 posti letto, ovvero quanto un solo ospedale medio, pertanto diventa saturo in sole 36 ore.  Le persone non si possono mandare a casa e fronteggiare tutto questo è possibile solo grazie all’impegno e all’abnegazione di tutto il personale sott’organico. E con questi numeri diventa difficile anche svolgere il lavoro ordinario”. Operazione verità sull’ospedale Cardarelli di Napoli. Il giorno dopo il servizio di ‘Striscia la Notizia’ la trasmissione di Canale 5 che ha mostrato i disservizi del pronto soccorso, scoppia la polemica.

“L’ospedale Cardarelli non può diventare la clava politica con cui colpire il settore della sanità pubblica”. È la denuncia di Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio segretari Cisl Fp, rispettivamente, di Campania e Napoli area Metropolitana. I due sindacalisti sottolineano la necessità di mantenere in servizio tutte le risorse umane e di avviare, nel più breve tempo possibile, un piano di reclutamento straordinario che tenga conto del reale fabbisogno del personale e non del semplice e ragionieristico calcolo per lo sblocco del tour over (ovvero all’uscita di una persona corrisponde l’entrata di un’altra unita). “Serve personale perché la norma che prevede un infermiere ogni 3 pazienti è disattesa in tutti gli ospedali – continuano – oggi un infermiere deve occuparsi di circa 20 pazienti. Una situazione insostenibile che rende urgente l’adozione di misure che prevedono assunzioni straordinarie, l’attivazione delle reti dedicate alle specifiche patologie e dell’assistenza territoriale con cui sarebbe possibile filtrare gli accessi ai pronto soccorso.

Le barelle al Cardarelli quindi sono solo la punta dell’iceberg, la conseguenza di una cattiva programmazione della sanità campana – concludono i segretari – basta pensare che da altri ospedali continuano a trasferire i pazienti nel nosocomio collinare e nessuno si domanda perché tutti continuano a rivolgersi solo al Cardarelli” spiegano i segretari Cisl Fp.

Per i sindacalisti il caso dell’Ospedale del Mare può rappresentare una risposta al quesito. Il plesso inaugurato 4 volte, ad oggi è sentita dall’utenza come una cattedrale nel deserto e non come un ospedale napoletano al quale fare riferimento: “Questa struttura viene percepita dalla cittadinanza come un ospedale estraneo al contesto urbano e non solo – sottolinea Luigi D’Emilio segretario Cisl Fp Napoli – a distanza di due anni dall’attivazione dei primi posti letto e a quasi 500 giorni dalla inaugurazione del pronto soccorso di primo livello, avvenuta a settembre dello scorso anno, il presidio di Napoli est è ancora a metà del guado con sale operatorie e apparecchiature per la diagnostica di ultima generazione sott’utilizzate. Ora basta, gli ospedali napoletani hanno bisogno di interventi concreti e non di annunci e passerelle politiche” conclude D’Emilio.