Vaccinazione di massa, un algoritmo stabilirà la precedenza? Lo studio della Bicocca

Vaccinazione di massa, un algoritmo stabilirà la precedenza? Lo studio della Bicocca

29 Dicembre 2020 0 Di Luigi De Rosa

Ieri è partita la campagna di vaccinazione, il cosiddetto V-Day (Vaccination Day), rispolverando un’espressione cara al mondo anglosassone, visto che precedentemente con V-day si faceva riferimento all’ 8 maggio 1945, data che sancì la resa dei nazisti alle forze anglo-americane. La vaccinazione è partita inoculando il prodotto fornito in tempi record dalla Pfizer – BioNtech agli operatori sanitari e a quelli sociosanitari, questo per impedire che il virus si propaghi dalle strutture sanitarie, in questi mesi sottopressione, agli operatori stessi e al resto della popolazione. Seguiranno quindi soggetti a rischio quali gli ospiti delle RSA, e coloro che vi lavorano. Il vaccino non è obbligatorio ma fortemente raccomandato. Poi cosa accadrà? Come si procederà con le vaccinazioni? Il Governo desidera arrivare all’Estate 2021 con metà della popolazione vaccinata, quindi dopo il personale scolastico e le forze dell’ordine diventerà fondamentale stilare una graduatoria che indichi la precedenza nella popolazione, ma sulla base di quali criteri? Sicuramente della fragilità dei soggetti. Qui entra in gioco il lavoro statistico portato avanti in questi mesi, e che proseguirà nelle prossime due settimane, dal professor Giovanni Corrao, che insegna Statistica Medica all’Università Bicocca di Milano, e il suo staff. In sintesi tre anni fa presso l’Università Bicocca è stato messo in piedi un gruppo di lavoro, o meglio istituito un centro inter – universitario che coinvolge 25 atenei, l’Healthcare Research and Pharmacoepidemiology, gruppo multidisciplinare di statistici medici, epidemiologi, data scientist e clinici italiani. I dati che sono stati raccolti sono quelli rubricati da ciascun servizio regionale per rimborsare le prestazioni sanitarie erogate. Mettendo insieme il servizio offerto e il codice identificativo del paziente si è in grado di ricostruire l’intera storia sanitaria di ciascun individuo, e il suo coefficiente di rischio rispetto a un’eventuale infezione da Covid. La privacy dei pazienti è salvaguardata perché chi analizza i dati sanitari non ha la chiave identificativa delle persone. Si realizzerà così un algoritmo che determinerà la classificazione sull’identificazione del profilo clinico di tutti i pazienti. L’algoritmo, che assegnerà a ciascuno di noi un punteggio, indicherà il grado di precedenza nell’accesso alla profilassi su un mix di pesi e correlazioni tra stile di vita, situazione sanitaria generale, età e patologie croniche. Ci saranno una quarantina di voci a ciascuna delle quali sarà associato un valore a seconda del soggetto analizzato che consentiranno di tracciare un quadro clinico esaustivo dal quale risulterà il rischio soggettivo di decesso in caso di contrazione dell’infezione.  Prendiamo il caso di un diabetico di tipo 2, patologia alla quale è spesso correlata obesità che porta con sé anche difficoltà respiratorie. Oppure pensiamo a malattie autoimmuni non correlabili all’età come il diabete di tipo 1, molte malattie reumatologiche e la sclerosi multipla. I cittadini che hanno queste malattie se colpiti da Covid hanno un rischio di morte superiore a un ottantenne in buona salute che svolge anche attività fisica. Da qui ad alcune settimane quindi ogni Governatore in base alla quantità di vaccino che lo Stato gli avrà assegnato potrà cominciare la vaccinazione di massa dando la precedenza ai cittadini della propria regione più fragili e a rischio in base a quanto calcolato dall’algoritmo.