Tommaso Furiassi, sognare ed arrivare alla propria vittoria

Tommaso Furiassi, sognare ed arrivare alla propria vittoria

2 Aprile 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

“Varianti – precisa il direttore sanitario dello Spallanzani – ci saranno sempre, il virus cerca di adattarsi alle diverse condizioni, ma adesso c’è una corsa contro il tempo, una partita a scacchi tra noi e il virus, e la mossa del cavallo è solo una: vaccinare, vaccinare, vaccinare”.  “Il mio – assicura il manager tornando a quanto scritto nel post – è un invito a fare in modo che chi ha di più dia una mano. A vaccinare e vaccinare in modo che le varianti non producano gli effetti più dannosi”.

Ecco Vaia, in maniera saggia, invita chi di dovere a procedere rapidamente alla vaccinazione di tutti per riaprire, e per tornare a vivere pienamente. La nostra ormai consolidata esperienza in misure preventive, avendo intervistato virologi del calibro di Tarro ed Ascierto, psichiatri del calibro di Croce e Buonanno, criminologi del calibro della Marchetti e psicologi del calibro della Pavoncello, Eleuteri e Napolitano, ci fa optare per una riapertura di tutte le attività in assoluta sicurezza.

Soltanto in questo modo, con opportuni controlli, si può ricominciare a vivere pienamente, lavorando, tessendo rapporti umani, facendo attività fisica e rimettendo in moto un’economia asfittica.

Uno dei settori più penalizzati dalla pandemia, dalle clausure e dalla confusa gestione politica è senz’altro quello delle attività sportive.

A tal proposito, sentiamo un valido agonista, impegnato nell’attività di coach. Tommaso Furiassi che, grazie alle due lauree in Scienze Motorie Sportive e della Salute e Scienze dello Sport conseguite, ai brevetti e alle certificazioni acquisite nel tempo è in possesso di numerose conoscenze tecnico scientifiche riguardanti l’attività motoria e sportiva soprattutto a livello giovanile.

Come ha vissuto e vive Tommaso Furiassi la paura della pandemia ed il disagio legato alle indispensabili misure restrittive?

Credo che il momento sia difficile e delicato per tutte le persone, soprattutto a livello mentale dove è stato necessario adattarsi a questa situazione “nuova” per tutti. Il periodo si è rivelato più lungo del previsto, speriamo finisca presto non diventando una normalità.

Durante questi mesi ho sempre cercato di tenere il tempo impegnato il più possibile anche praticando attività fisica, ho continuato il mio percorso di formazione personale e mi sono circondato, per quanto possibile di persone con una mentalità positiva.

Quanti danni hanno arrecato la pandemia, le clausure e la confusa gestione alle attività sportive in genere ed al Basket in particolare?

Sicuramente il mondo sportivo è stato uno dei settori più colpiti. Paradossalmente si è danneggiato un settore che come servizio principale offre benessere psicofisico alle persone. Ci sono moltissimi impianti e tecnici che fanno di questo settore il loro lavoro fermi da fine ottobre, senza considerare la primavera dell’anno scorso.

Il mio pensiero principale è rivolto ai ragazzi che vedevano gli allenamenti come un modo per sfogarsi socializzare e condividere la propria passione. A livello fisico il danno è soprattutto a livello posturale dove i ragazzi si trovano a stare seduti ore e ore davanti alla dad, non potendo sviluppare al meglio i propri schemi motori di base. Fortunatamente da qualche settimana l’attività FIP è stata riconosciuta d’interesse nazionale e gli allenamenti delle giovanili e senior sono ripresi.

Un vincitore è un sognatore che non si è arreso. Nelson Mandela. Quanto è vero questo aforisma per lo Sport e per la vita?

La frase è sicuramente d’impatto e racchiude nel suo significato molti dei valori sportivi che tutti conosciamo. Un atleta che vince una gara o una competizione passa per sacrifici, costanza nella propria attività, mentalità positiva e aperta.

Credo che nella vita queste caratteristiche siano necessarie per poter sognare e arrivare alla propria vittoria.