Sorrento capitale della corruzione

Sorrento capitale della corruzione

19 Novembre 2022 0 Di Gaetano Milone

Un vero e proprio maremoto giudiziario con epicentro nei golfi di Napoli e Salerno con relativo tsunami che ha sconquassato i vertici di società di navigazione coinvolgendo  uomini dello Stato in divisa bianca e grigio scuro.

I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.

Il tutto ha avuto origine da un’indagine della Guardia Costiera di Napoli coordinata dai magistrati della DDA Henry Jhon Woodcock e Giuseppe Cimmarotta su un vero e proprio “cartello”  che agiva  anche secondo modalità mafiose ed episodi di corruzione che hanno visti protagonisti, tra gli altri, imprenditori del Settore marittimo, pubblici ufficiali dell’Unità operativa dirigenziale trasporto marittimo e demanio marittimo della Regione Campania.

Oltre quaranta indagati, fra i quali tre Contrammiragli in pensione, ( Oreste Pallotta, Antonino De Simone, Antonino Giannetto), Ivan Savarese già comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, due comandanti del Roan (Reparto operativo aeronavale)  della Guardia di Finanza, Luca Tossini e Stefano Bastoni,  Lorella Iasuozzo, già dirigente del Settore Demanio della Regione Campania,  l’armatore ginevrino Gianluigi Aponte ( che attraverso i suoi legali ha già manifestato la sua estraneità alla vicenda), Salvatore Lauro, ischitano, già senatore della Repubblica (Alilauro), Francesco Schisano, collaboratore di Salvatore Di Leva, Vincenzo Cosenza,  Alfonso Ronca, Giuseppe De Angelis, consulente per il comune di Sorrento per il demanio, Immacolata Centro, operatori del settore nautico-turistico in penisola sorrentina, Domenico Aiello, Achille Giglio, Vincenzo Consalvo dipendenti regionali.

  Dieci agli arresti domiciliari ( Fabio Gentile 25 anni, di Furore, Salvatore Di Leva 66 anni di Sant’Agnello, armatore sorrentino presente in oltre trenta Società, titolare tra l’altro del Cantiere Megaride di Napoli dove fu  ricoverata e “sezionata” la famosa balena morta a Sorrento –  Aniello Formisano 66 anni, Torre del Greco, Rosario Marciano, 61 anni, Battipaglia, Liberato Iardino, 57 anni, Ercolano, Luigi Casola, 68 anni, Ercolano, , Marcello Gambardella, 53 anni, di Amalfi, Cooperativa Sant’ Andrea, Giovanni Provenzano, 51 anni, Sorrento, Aniello Portoghese, 49 anni, Torre Annunziata, Francesco Cimmino, 50 anni, Boscoreale).

 Attenzionati in particolare l’importante porto di Marina della Lobra a Massa Lubrense (già in corso attualmente verifiche sulla legittimità di concessioni ad un operatore portuale),  per il rilascio di nuove linee alla società facente capo a Salvatore Di Leva e la stessa Marina Piccola di Sorrento comprese vecchie indagini del Demanio dello Stato sull’occupazione di suolo demaniale ( le stesse biglietterie furono  oggetto di vari “sopralluoghi”).

I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, del procedimento di scelta del contraente, illecita concorrenza con minaccia o violenza.