SIMG: per l’assistenza è fondamentale il ruolo della Associazione Scientifica dei Medici di Famiglia

SIMG: per l’assistenza è fondamentale il ruolo della Associazione Scientifica dei Medici di Famiglia

15 Febbraio 2021 0 Di La Redazione

Intervento deciso della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie sull’assenza riscontrata nella costituzione della Commissione per le Cure Domiciliari al Ministero della Salute.

 

 

A seguito della definizione della Commissione per le Cure Primarie, è perentorio l’interviene nel dibattito del professor Claudio Cricelli, presidente della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), con una nota puntuale indirizzata al Ministro della Salute ed al professor Mario Draghi contenente una richiesta ed un invito rivolto ai decisori politici e ai dirigenti del Ministero della Salute teso a  valorizzare lo straordinario patrimonio di conoscenze e studi della SIMG e delle Società Scientifiche Italiane.

Pur mostrando apprezzamento per la costituzione di questa commissione, intendo sottolineare l’esigenza che all’interno di essa vi sia la presenza dell’associazione scientifica della medicina generale, la quale con le sue conoscenze, le sue ricerche e i suoi dati può offrire un contributo fondamentale alla definizione dei migliori interventi strutturali nelle cure primarie e sul territorio”.

Proprio la SIMG ha presentato i risultati del proprio studio sulle correlazioni tra infezioni da Covid-19 e fattori di rischio. Ha così annunciato la piena integrazione nelle cartelle cliniche di oltre 25mila MMG italiani di uno strumento automatico che possa valutare il livello di vulnerabilità dei soggetti da sottoporsi a vaccinazione.

Questo strumento informatico consentirà la creazione di gerarchie di priorità non legate ad astratti criteri di comorbosità ma al rischio effettivo che tali situazioni comportino un aumento del rischio di complicanze respiratorie (potenzialmente causa di ospedalizzazione/decesso) qualora subentri l’infezione da Sars-CoV-2. Tale strumento è stato sviluppato utilizzando i dati della medicina generale (sovrapponibili a quelli della popolazione italiana residente come dimostrato dal confronto con le liste anagrafiche comunali di ISTAT) relativi una coorte di 18768 pazienti con diagnosi confermata di COVID-19, identificati dall’attività assistenziale territoriale. L’algoritmo verrà illustrato in una conferenza stampa nei prossimi giorni” conclude Cricelli.