Querelle idroambulanze, fumata bianca?

Querelle idroambulanze, fumata bianca?

23 Giugno 2019 0 Di Bruno Buonanno

Ambulanza vuota o piena? Con malato o senza malato? Il quiz, almeno provvisoriamente, è stato risolto in Prefettura alla presenza di molti addetti ai lavori.

L’inconsueto braccio di ferro fra i comandanti dei traghetti e il personale delle ambulanze che trasferiscono malati da e per le isole della Campania è finito sui giornali e si è sbloccato dopo un vertice in Prefettura.

“L’ambulanza può salire sul traghetto, ma il paziente lasci l’automezzo e salga nei locali passeggeri”. Sembra una follia l’input dei comandanti e dei marinai dei traghetti. Potrebbe essere la conclusione di una serie di faccia a faccia fra chi vive in mare e chi trasferisce pazienti dall’isola alla terraferma o, magari, un’iniziativa <economica> per cedere il posto a un’auto o a un furgone privato (che in questo periodo solo spesso in fila sulla banchina) mentre il mezzo di soccorso viaggia quasi gratis perché il passaggio è a carico della Regione.

Ambulanza vuota o piena? Con malato o senza malato? Il quiz almeno provvisoriamente è stato risolto in Prefettura alla presenza di molti addetti ai lavori. Ma parlando di ambulanze è ricomparso il solito interrogativo: scusate le idroambulanze dove sono, che fanno?

Il secondo Capitolo di questa strana storia è più interessante del primo. Perché solo un decreto che il governatore De Luca ha firmato il 18 giugno ha acceso un riflettore su una stranezza della nostra sanità isolana. Non sarà più l’Asl Napoli 1 a occuparsi con la centrale del 118 delle tre idroambulanze che vanno sotto il diretto controllo delle aziende sanitarie. L’Asl Napoli 1 ha immediatamente riavuto a Capri il mezzo navale di cui è responsabile, l’Asl Napoli 2 dovrebbe riavere in settimana l’idroambulanza da utilizzare a Procida; per quella di Ischia serve più tempo sembra un paio di settimane.

Complimentiamoci con De Luca che ha fatto chiarezza sul problema. “C’era una situazione di confusione di cui fino a qualche giorno fa – ammette Antonio D’Amore, il direttore generale dell’Asl Napoli 2 – ero all’oscuro. La gestione delle tre idroambulanze era affidata all’Asl Napoli 1 che le metteva a disposizione del coordinatore del 118, il dottore Galano. Questi mezzi, poi, sono gestiti dal personale della Capitaneria di Porto. Noi non sapevamo se erano operativi o meno, non eravamo informati neanche della loro manutenzione programmata o straordinaria. Ci arrivava un nota con lavori da pagare e dovevamo saldare il conto. Adesso le idroambulanze di Procida e Ischia passano sotto il diretto controllo dell’Asl Napoli 2, aspettiamo che rimettano in mare anche il mezzo di Ischia e dopo l’estate – incalza Antonio D’Amore – organizzerò una manutenzione programmata dei due mezzi per i quali chiederò un dettaglio di tutte le problematiche tecniche. Se c’è da cambiare un motore lo cambieremo, ci sentiremo con la Regione se una delle due idroambulanze fosse da sostituire. Come direttore generale dell’azienda sanitaria ho recepito in maniera positiva il decreto del governatore”.

Settantacinque in tutto in un anno i viaggi dell’idroambulanza da Ischia a Pozzuoli, meno ancora da Procida. Non si sa chi gestiva la manutenzione delle due imbarcazioni (l’Asl Napoli 1? il 118? la Capitaneria?) che poi finiva nel grande calderone economico della nostra sanità. Si spegne anche il battibecco tra i comandanti e il personale delle ambulanze che, solo provvisoriamente, possono tenere in barella nell’autolettiga un paziente riconosciuto “non deambulante” da una struttura dell’Asl. Storia chiusa? Ce lo auguriamo.