Per non dimenticare, perché non si può e non si deve

Per non dimenticare, perché non si può e non si deve

29 Aprile 2020 0 Di Bruno Zuccarelli*

Lettera aperta a tutti i cittadini italiani

Carissimi tutti,

avere tutti questi elogi e riconoscimenti ai medici fanno sicuramente piacere e inorgogliscono per l’appartenenza ad una professione difficile ma bella, irta di ostacoli ma con grandi soddisfazioni dove la più importante è quella di dare una mano a persone che soffrono.

Noi come medici, gli eroi, i miti, idoli di oggi da emulare e da portare ad esempio però vorremmo fare a futura memoria qualche riflessione.

– Ma siamo le stesse persone che sono aggredite, picchiate, minacciate ed hanno ricevuto insulti e che sono state identificate come il terminale di tutte le inefficienze della Sanità Italiana?

– Ma siamo gli stessi che sono bersaglio di sedicenti associazioni e società che invitano a denunziare presunti casi di malasanità proponendo a costo zero cause contro i medici?

– Ma siamo i medesimi che vengono identificati come Baroni, ricchi, privilegiati da lussi ed agi?

– Ma non siamo quelli che vengono messi all’indice come una casta chiusa che sono sordi alle richieste di aiuto che provengono dai cittadini?

– E last but not least non siamo sempre noi medici quelli che speculano sulla vitadelle persone e non hanno un’etica e non hanno valori?

ORA TUTTI SONO INFERVORATI IN QUESTA ONDA DI OSANNA VERSO I MEDICI E TUTTI GLI OPERATORI DELLA SANITA’ MAGNIFICANDO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE DICENDO CHE NESSUNO DIMENTICHERA’ MAI QUESTO PERIODO DRAMMATICO!

Cerchiamo allora tutti di avere memoria lunga e di non dimenticare che:

– La Sanità in questi anni è stata saccheggiata da tutti i Governi che si sono alternati negli ultimi venti anni ed è stato un bancomat dove prelevare denari e mai investire;

– Aver creato 21 Servizi Sanitari differenti che sono disomogenei non garantisce assolutamente i livelli essenziali di assistenza e di fatto è implosa la Sanità Italiana senza alcun Governo del Sistema da parte dello Stato;

– Il taglio indiscriminato e non razionale dei posti letto ha portato al collasso gli ospedali con decine di barelle al giorno con deficit di assistenza strutturale;

– Aver ridotto a poco più di 5.000 posti di terapia intensiva ha creato un imbuto che riduce la possibilità di un turnover adeguato di attività chirurgica mettendo a repentaglio la vita;

– La sanità territoriale è stata completamente abbandonata creando un’organizzazione ospedalo-centrica senza un’integrazione con l’assistenza domiciliare, una reale capillarizzazione delle residenze sanitarie assistite e gli hospice per i pazienti terminali;

– L’azione scellerata di non avere programmato l’esigenza reale di specialisti e di medici di medicina generale ha di fatto portato ad una carenza drammatica di medici formati tanto da essere costretti a catapultare oggi in piena emergenza specializzandi ed addirittura neolaureati nel circuito assistenziale, come se avessimo mandato al fronte reclute e non soldati esperti;

– Il sistema di precarizzazione dei medici in questi anni ha umiliato i colleghi con anni di contratti a tempo definito e con sistemi di ghettizzazione del lavoro senza alcuna garanzia e tutela per il medico ed anche con un sistema di ricatti meschini verso i colleghi;

– La ricerca scientifica in Italia è diventata la cenerentola con sottofinanziamenti (un ricercatore guadagna la mese meni di 1.300 euro) che di fatto ha azzerato tradizioni storiche del nostro Paese.

Tutto questo scenario deprimente e nello stesso tempo mortificante per tutti ed in particolare per noi Medici ci lascia sullo sfondo un interrogativo drammatico e lacerante:

Speriamo che in questo periodo passato e nel futuro nessuno di noi sia stato e sarà costretto a dovere decidere:

CHI CURO E CHI INVECE SONO COSTRETTO A NON CURARE.

NON VOGLIAMO SCEGLIERE CHI SALVARE.

Vi prego

Carissimi tutti

NON DIMENTICHIAMO QUESTO PERIODO ED I NOSTRI MORTI, IMPARIAMO DA QUESTA ESPERIENZA CHE LA SANITÀÈUN BENE ESSENZIALE SENZA IL QUALENESSUNO, NENCHE L’ECONOMIA, PUO’ VIVEVERE DIGNITOSAMENTE.

*Vicesegretario nazionale Anaao-Assomed