Pascale: un’app per i pazienti stomizzati

Pascale: un’app per i pazienti stomizzati

22 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

Il medico dà consigli sul telefonino. Siglato a Roma il protocollo di intesa tra l’Istituto dei tumori e Fais, la federazione che unisce le associazioni di incontinenti e stomizzati.

 

L’Assistenza in un click. Alla presenza del viceministro Pierpaolo Sileri l’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli e la federazione di associazioni di incontinenti e stomizzati Fais, ieri, al Ministero della Salute, hanno posto la firma sul documento che di fatto dà il via alla fase di sperimentazione di un progetto volto a migliorare la qualità di vita delle persone stomizzati.

Si chiama SOS, acronimo di Smart Ostomy Support, ad idearlo è stato un ingegnere, Nicola Caione, ed è un esempio virtuoso di collaborazione tra un’associazione di pazienti, le istituzioni, le aziende pubbliche e private che operano nel campo della salute. Premiato all’ultimo Forum PA Sanità, SOS è un progetto innovativo per promuovere la salute ed il benessere dei pazienti cronici, stomizzati, incontinenti o ricanalizzati effettuato principalmente da personale sanitario specializzato e volontari che operano in modalità di smart working.

Grazie a questo accordo i pazienti potranno ricevere informazioni e cure anche da casa, implementando quindi un modello di assistenza digitale. La soluzione progettuale ideata non sostituisce l’attuale modello di assistenza, ma lo integra e lo migliora. Uno degli aspetti più interessanti del progetto è la sua replicabilità in altri ambiti di assistenza. A siglare il protocollo di intesa, il presidente Fais, Pier Raffaele Spena e il direttore dell’Oncologia chirurgica colon rettale del Pascale, Paolo Delrio. 

“Per noi il rapporto con le associazioni dei pazienti è fondamentale – dichiara il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi. In questo caso il valore aggiunto consiste nel fatto di poter partecipare alla sperimentazione e all’utilizzo della app dedicata, che ci consente di poter seguire a distanza i nostri pazienti, sulla scia di quanto dall’Istituto già messo in essere con un’altra app dedicata ai pazienti trattati in radioterapia per il tumore della prostata, anche essa premiata”.