Obesità infantile, l’Italia è al secondo posto in Europa per la prevalenza

Obesità infantile, l’Italia è al secondo posto in Europa per la prevalenza

4 Dicembre 2022 Off Di La Redazione

Secondo i dati del rapporto COSI (Childhood Obesity Surveillance Initiative) redatto dall’Ufficio Europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Italia è quarta in Europa per sovrappeso e obesità infantile, ma considerando la prevalenza della sola obesità il nostro Paese passa al secondo posto.

I risultati del nuovo rapporto si basano sugli ultimi dati raccolti nel 2018-2020 in 33 Paesi della regione europea dell’Oms, che nel complesso ha monitorato quasi 411.000 bambini di età compresa tra 6 e 9 anni. «Sebbene rispetto alle precedenti rilevazioni di COSI il trend attuale indichi un leggero miglioramento, specie nel genere femminile, questo risultato non è di certo sufficiente» afferma la presidente della Società italiana di pediatria (SIP) Annamaria Staiano, spiegando che va incoraggiato un vero e proprio cambiamento culturale che veda in uno stile di vita sano nell’infanzia e adolescenza la base di una vita futura in salute. Un esempio è quello di è vedere l’alimentazione sana non come un peso per l’impegno che richiede a livello familiare, ma come investimento per un percorso di benessere che includa oltre ai pasti equilibrati anche un’attività aerobica come il cammino e lo sport, meglio se di gruppo. Aggiunge Staiano: «Noi pediatri incoraggiamo i genitori o chi si prende cura dei bambini ad andare a piedi a scuola tutte le volte che è possibile farlo. Muoversi a piedi nel quartiere o nella propria zona di riferimento favorisce inoltre le relazioni sociali tra pari, e anche questa è cosa positiva».
Ma secondo il rapporto dell’Oms l’Italia ha anche una delle più alte percentuali di bimbi che trascorrono almeno 2 ore al giorno davanti alla televisione o agli schermi dei dispositivi elettronici. «Sugli schermi vorrei invece sottolineare due cose: la prima è una raccomandazione emanata dalla SIP nel 2018: evitare smartphone e tablet prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire, limitarne l’uso a massimo un’ora al giorno nei bambini tra i 2 e i 5 anni e al massimo 2 ore al giorno tra i 5 e gli 8 anni. L’altra sottolineatura è no al cellulare pacificatore o ‘baby-sitter’ nei piccoli; si, invece, all’utilizzo di applicazioni di qualità insieme ai genitori» conclude la presidente SIP.

 

 

 

 

Fonte: http://www.doctor33.it/pediatria/obesita-infantile-litalia-e-al-secondo-posto-in-europa-per-la-prevalenza-i-dati-aggiornati/?xrtd=XRRPXYTSLPVTAYSASCTALPT