Non al doppio ruolo dei medici impegnati nelle Usca

Non al doppio ruolo dei medici impegnati nelle Usca

23 Aprile 2020 0 Di Giovanni Senese*

Più volte lo Smi ha sensibilizzato la Regione Campania sull’aspetto dell’organizzazione, della formazione e della messa in sicurezza delle Unità mobili anticovid.

 

A riguardo delle Usca, in qualità di responsabile nazionale della Continuità assistenziale dello Sindacato medici italiani (Smi), vorrei condividere le parole ed il pensiero espresso del Presidente dell’Ordine dei medici di Avellino, dottor Francesco Sellitto, che in merito sottolinea: “C’è tuttavia da chiarire un aspetto poiché sarebbe meglio che i medici impegnati nelle Usca (le unità mobili dotate di attrezzature e di personale medico dedicato alla gestione domiciliare dei pazienti in isolamento positivi al Coronavirus, ndr) svolgano quest’attività in via esclusiva, senza essere impegnati anche nelle Guardie mediche, perché stando a diretto contatto con infetti c’è il rischio che anche i medici si contagino, esponendo a rischio contagio a loro volta i pazienti non affetti dal virus che poi visitano nei rispettivi turni di Guardia medica ordinaria.

“Su questo aspetto c’è bisogno che l’Asl cambi strategia” ammonisce il numero uno dei camici bianchi irpini.

Più volte lo Smi ha sensibilizzato la Regione Campania e la Task-Force da questa istituita su tale aspetto, non secondario, rispetto all’organizzazione, alla formazione ed alla messa in sicurezza delle stesse Usca (Dpi, mezzi sanificabili, aree di decontaminazione, stabili differenti da quelli della Ca con percorsi differenti).

Tale necessità è legata alla priorità della messa in sicurezza sia dei medici che del territorio stesso in quanto, se fosse disattesa questa strategia, si rischierebbe di ricondurre nuovamente il contagio sul territorio con estensione della stessa pandemia da Covid-19.

Ci si augura che venga recepita tale indicazione non dettata altro che dalla scienza e dal buonsenso. Le Usca avranno un periodo di limitato di attività strettamente legato alla necessità di risposta alla pandemia ed una volta che questa calamità sarà rientrata non avranno più modo di essere infatti come agevolmente evincibile dallo stesso DL che le ha istituite, sono temporanee, anche se qualche sindacato vorrebbe trovare per la Continuità Assistenziale (Ca) una nuova “fantastica collocazione” come “Usca del Domani” quasi come anello intermedio tra l’Assistenza Primaria ed il Servizio Emergenza-118.

Tale soluzione risulta essere non solo del tutto irricevibile ma anche in pieno contrasto con la Legge Balduzzi in quanto, alla luce del Ruolo unico, la Ca confluisce a pieno titolo nell’Assistenza primaria. Si riflettesse su questo invece che inventare fantasiosi compiti per il domani per la Continuità Assistenziale che dal prossimo Accordo collettivo nazionale non esisterà più facendo spazio al RUOLO UNICO all’interno delle istituende Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) che al momento risultano essere formate dai soli Medici di Base in pieno dispregio alla predetta Legge dello Stato.

*Responsabile Nazionale Smi Settore Continuità Assistenziale