Noduli tiroidei, diagnosi più precise

Noduli tiroidei, diagnosi più precise

1 Giugno 2019 0 Di La Redazione

Tumori della tiroide, adesso si aprono nuovi e più precisi percorsi diagnostici con esami ecografici supportati da una rete neurale convulozionale (Cnn).

La Cnn è un tipo di rete neurale artificiale, in cui la modalità di connettività tra i neuroni è ispirata all’organizzazione della corteccia visiva animale. «In altre parole – spiega Roberto Negro, Endocrinologia, ospedale Fazzi di Lecce  – è un sistema in grado di memorizzare le immagini e associarle ad una data categoria. Tali sistemi sono utilizzati, per esempio, per il riconoscimento facciale oppure per la guida autonoma dei veicoli e, in medicina, sono stati già impiegati per la diagnosi dei melanomi e della retinopatia diabetica».

In un recente studio cinese il sistema è stato utilizzato per la diagnosi di malignità dei noduli tiroidei. «La Cnn, infatti, utilizzando le immagini in pixel alle quali viene associata la diagnosi istologica del nodulo continua Negro – è in grado di apprendere a quali caratteristiche ecografiche corrisponda un nodulo maligno». Nello studio in oggetto, riporta l’endocrinologo, la Cnn stata istruita con un set di 131.731 immagini ecografiche appartenenti a 17.627 pazienti con cancro della tiroide e con un set di 180.668 immagini da 25.325 controlli (noduli benigni). «Dopo l'”addestramento”» prosegue lo specialista «è stato verificato il grado di predizione di cancro della tiroide con un ulteriore set di 20.386 immagini da 2.692 pazienti. Tutte le immagini utilizzate per la validazione del sistema corrispondevano a pazienti dei quali era disponibile l’esame istologico definitivo».

I risultati – continua Negro – hanno mostrato come la capacità di diagnosticare un cancro attraverso l’immagine ecografica fosse molto alta (sensibilità 84-94%, specificità 86-88%), sempre superiore a quella di un gruppo di esperti radiologi. «Gli autori stanno costruendo un sito al quale si potrà accedere liberamente per utilizzare la Cnn» segnala l’esperto, che ricorda come lo studio dovrà essere sicuramente validato su ampia scala, includendo anche popolazioni diverse da quella cinese, al fine di renderlo accettabile a livello internazionale. «I risultati dello studio aprono però scenari ormai prossimi, destinati a mutare in maniera forse radicale la diagnostica tiroidea – osserva Negro – infatti, la Cnn può essere integrata all’ecografo ed essere di aiuto all’esaminatore nell’interpretazione dell’immagine ecografica; l’ampio utilizzo di questo strumento consentirà anche a ecografisti poco esperti di identificare tumori della tiroide e allo stesso tempo escludere le lesioni nodulari da inutili consulti e approfondimenti diagnostici».