Monoclonali, arrivano le prime 150 mila dosi

Monoclonali, arrivano le prime 150 mila dosi

19 Marzo 2021 0 Di Luigi De Rosa

L’approvvigionamento di questo farmaco è uno dei primi atti ufficiali del nuovo commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo e rappresenta una valida alternativa ai vaccini.

 

Roma – Degli anticorpi monoclonali vi avevamo già parlato in un precedente articolo di “TuttoSanità” dell’8 marzo 2021, nel quale vi annunciavamo che il Covid Hospital di Boscotrecase sarebbe stato l’hub di riferimento di tale terapia in Campania. Ieri il Ministero della Salute ha annunciato che sono state distribuite in buona parte degli ospedali italiani le prime dosi di questo farmaco che, ricordiamo, in due giorni rimise in piedi l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’approvvigionamento di questo farmaco è uno dei primi atti ufficiali del nuovo commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, rappresenta una valida alternativa ai vaccini nella terapia contro il Covid-19 anche se non tutti gli scienziati sono d’accordo. Dal governo italiano sono state acquistate 150mila dosi, per una spesa complessiva che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Per poter accedere a questa terapia però bisogna avere precisi requisiti che in estrema sintesi sono: essere pazienti ad alto rischio e ultra sessantenni che abbiano contratto il covid da pochi giorni. E’ stata l’Aifa ha concedere il nulla osta, e chiaramente ad approvare l’utilizzo di due tipi di monoclonali: il Bamlanivimab di Eli Lilly che costa mille euro a dose, e il Regeneron della Roche che ne costa invece tremila euro a dose ed è quest’ultimo quello che fu inoculato a Donand Trump. L’infusione è una sola ed è senza richiami al contrario di quanto accade per i vaccini. Dobbiamo aggiungere che il ministro Roberto Speranza ha scelto la strada della procedura d’urgenza per superare i ritardi dell’EMA ricorrendo all’opportunità concessa dalla legge 648 del 1996 che permette di far entrare nel nostro sistema sanitario farmaci ancora in corso di sperimentazione se non c’è un’alternativa valida contro una determinata patologia. I pazienti curati con gli anticorpi monoclonali saranno 1700 in questa fase iniziale, in tutto il mondo, e si prevede già che la terapia sarà efficace anche contro le varianti. L’efficacia degli anticorpi nella fase iniziale della malattia, secondo i primi studi, è molto efficace, 3 malati su 4 hanno tratto ottimi benefici, questi i risultati dei recenti studi pubblicati dai ricercatori della Vir Biotechnology e della britannica Gsk.