Mio e pericarditi post-vaccino, chi è più a rischio

Mio e pericarditi post-vaccino, chi è più a rischio

24 Agosto 2022 0 Di La Redazione

Un articolo, pubblicato su Nature Communication, indaga i rischi cardiaci legati alla vaccinazione anti-Covid soprattutto nella popolazione più giovane scoprendo quali fasce d’età e di genere sono più a rischio.
Lo studio voleva fornire una valutazione completa dell’associazione, per tipologia di vaccino, per sesso ed età, dei rischi di miocardite e pericardite utilizzando i dati ospedalieri sui casi verificatisi in Francia dal 12 maggio al 31 ottobre 2021. Lo studio si è focalizzato sui dati ospedalieri relativi ai due vaccini ad mRNA, cioè Pfizer e Moderna, somministrati nella fascia d’età 12-50 anni. Su circa 21,6 milioni di persone che hanno ricevuto un ciclo completo (2 dosi) di vaccini si sono verificati 1612 casi di miocardite e 1613 casi di pericardite in circa 6 mesi di osservazione. La maggioranza dei casi si sono verificati entro 8 giorni dalla seconda dose di vaccino, mentre i rischi dopo la prima dose erano inferiori.

L’Odds Ratio (OR) è risultato essere di 8,1 per il vaccino BNT162b2 (Pfizer) e di 30 per quello mRNA-1273 (Moderna) riguardo la miocardite, mentre riguardo la pericardite l’OR è risultato essere 2,9 e 5,5 rispettivamente. L’età più a rischio di miocarditi post-vaccino è risultata essere quella della fascia 18-24 dove l’Odds Ratio supera più di 40, mentre il picco di rischio di pericardite è per le donne della fascia 30-39 anni dove l’OR ha raggiunto un valore di 13. L”articolo non stima solo l’OR, ma arriva anche a stimare l’eccesso di mio e pericarditi causa vaccinazione. Come per l’Odds Ratio anche in questo caso per le miocarditi sono le fasce più giovani e maschili a rischiare.
Riguardo al vaccino Pfizer-Biontech nella fascia 18-24 anni (quella più a rischio), questo avrebbe causato 4,7 miocarditi in più ogni 100000 dosi nei maschi e 0,63 casi in più ogni 100000 dosi nelle femmine. Invece per il vaccino Moderna l’aumento era più sostanziale, ogni 100000 dosi si è visto un aumento rispetto all’atteso di 17 e 5,3 casi di miocardite per maschi e femmine rispettivamente.
Riguardo le pericarditi, i rischi erano più contenuti e sono risultati significativi solo per il vaccino mRNA-1273 con un aumento di circa 3 casi ogni 100000 dosi nei maschi 18-24enni e di 1,5 nelle donne 30-39enni. I casi di mio e pericardite dovuti al vaccino non hanno avuto un decorso clinico particolare, con frequenza di ospedalizzazione, cure e mortalità comparabili a quelle avvenute in soggetti non vaccinati.

In conclusione, questo studio fornisce una forte evidenza di un aumento del rischio di miocardite e di pericardite nella settimana successiva alla vaccinazione contro Covid-19 con vaccini mRNA nei giovani adulti, in particolare dopo la seconda dose del vaccino mRNA-1273. I risultati riportati, scrivono gli autori, sono coerenti con quelli dei sistemi di farmacovigilanza, nonché con quelli di ricerche precedenti.
I risultati, continuano, portano nuovi elementi nel dimostrare che il rischio di infiammazione cardiaca acuta dopo la vaccinazione non è limitato solo alla miocardite nei giovani maschi, ma anche a pericardite in altre età e sesso. Il tempo trascorso tra l’esposizione al vaccino e le manifestazioni cardiache è stato molto breve, in particolare dopo la seconda dose, e il rischio maggiore era associato al vaccino mRNA-1273, che contiene una maggiore quantità di mRNA, suggerendo quindi anche una relazione dose-risposta.

Studi futuri, chiudono gli autori, basati su un periodo di osservazione più lungo consentiranno di indagare il rischio correlato ad eventuali dosi di richiamo e guardare agli effetti a lungo termine.

 

 

 

 

Fonte: http://www.doctor33.it/focus/mio-e-pericarditi-postvaccino-chi-e-piu-a-rischio-una-ricerca-fa-il-punto/?xrtd=YLALXPTXRXCSVCVYLCSTTPV