“Medicina generale, nessuna regola solo eccezioni”

“Medicina generale, nessuna regola solo eccezioni”

5 Marzo 2019 0 Di Salvatore Caiazza*

Un segmento importante dell’assistenza sanitaria regionale che vive un grave disagio determinato dalla scarsa attenzione che le Istituzioni riservano alla categoria.

Dr. Salvatore Caiazza
Medico di Medicina Generale

Siamo a poche settimane dalla scadenza di pubblicazione degli ambiti carenti di Medicina generale, secondo l’Acn 2018, e da quest’anno la pubblicazione sarà una sola volta l’anno, rispetto agli anni scorsi quando si pubblicava due volte l’anno. Una volta l’anno, però dovranno essere pubblicate tutte le carenze, comprese quelle corrispondenti ai pensionamenti fino a dicembre dell’anno in corso.

E così, adesso per legge, la Regione Campania continuerà a fare ciò che ha sempre fatto: una sola pubblicazione l’anno. Infatti gli ambiti carenti campani sono stati pubblicati una sola volta l’anno senza mai rispettare la scadenza mensile. Ad oggi sono state pubblicate le carenze del 2017 e non sono state ancora assegnati i posti per graduatoria.

Ora ci aspetteremmo che la Campania a fine marzo pubblichi gli ambiti carenti 2018 e 2019 per mettersi al pari delle altre regioni d’Italia. Ora che la normativa le va incontro, pensiamo tutti, che ce la può fare e che i medici di Medicina generale campani – in attesa di convenzione e trasferimento – possano avere la loro legittima chance nel collocarsi ad esercitare nel proprio territorio a tempo indeterminato. Finalmente anche la Campania sarà una regione normale nell’ambito della Medicina generale! Ma le cose non stanno proprio così. Gira voce, infatti, tra gli addetti ai lavori che l’ufficio assegnazioni carenze della Direzione generale tutela della salute di Regione Campania non abbia personale. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di uno scherzo, ma purtroppo non è così. È lecito chiedersi, ora che la normativa è mutata la Regione continuerà a non rispettare il contratto dei medici di Medicina generale che devono accedere in professione? Ma niente paura! Ci sono i rappresentanti di Categoria a tutelarci. Ci sono le sigle sindacali a denunciare eventualmente i dirigenti e funzionari regionali, che si dovessero macchiare del reato di omissione di atto di ufficio.

Ancora un quesito: le Aziende sanitarie locali non potrebbero sopperire, non potrebbero cioè essere delegate a supplire alla Regione nell’elaborazione delle domande e assegnazione degli ambiti carenti, come si fa in tante altre regioni?

Bisogna però considerare che le stesse Asl campane, spesso non rilevano gli ambiti carenti da comunicare alla Regione. E anche in questo caso non c’è nulla da temere! Arrivano i nostri supereroi sindacalisti che denunciano tutti, fanno commissariare aziende e direzione regionale e assicurano la convenzioni a chi spettano legittimamente! Cosa c’è da ridere? Non sono credibile se scrivo tali cose? Allora se non è così, chi ci garantisce? Eppure il comitato regionale, ex art. 24, è costituito da autorevoli segretari regionali delle più importanti sigle di Associazioni di Categoria, che con la loro competenza ed esperienza sono capaci di far valere i nostri diritti. Non lo fanno? E, perché? Perché non è nel loro interesse? Perché sono pensionati e pensionandi? Magari perché preferiscono tutelare altri interessi? Facendo finta di dare una nuova Medicina generale ai cittadini, senza, però, dare servizi concreti? Noooo! Non voglio credere questo. Sono nostri colleghi, mica personaggi della serie “Gomorra”, che si dividono le piazze di spaccio di droga! Ma è mai possibile che nella nostra terra non vi siano regole e che le eccezioni diventino le regole per tutti. E se così fosse c’è l’Istituzione, il presidente della Regione Campania, i consiglieri di maggioranza e di opposizione! Il ministro della salute, che potrebbe commissariare Sanità regionale e aziende sanitarie locali!! Il Governo del cambiamento! Non è possibile che tutti sappiano che le regole sono continuamente infrante, ma facciano finta di non sapere. Insomma, tutto viene diluito in un unico inestricabile calderone.

Di chi sia sul serio la responsabilità di tale situazione in Campania, non lo so. So solamente che la Regione Campania non è una regione come le altre. Che la Medicina generale funziona poco e male. Che i cittadini spesso non trovano il proprio medico in ambulatorio, ma eterni sostituti pagati una miseria, senza alcuna legittimazione fiscale. Che tali cittadini, per tale ragione, sono costretti a rivolgersi alla Continuità assistenziale in orari notturni e nei giorni festivi, con l’effetto di tramutare un servizio di urgenza in un servizio di assistenza ordinaria. Che tali medici di Continuità assistenziale sono dei tamponatori perché incaricati a tempo determinato per i ritardi gravi nella pubblicazione degli ambiti carenti. In Regione Campania la Medicina generale è un’eccezione che deve sopperire l’assenza di regole e “nisciun se ne importa e ognuno aspetta a ciort”!

*Medico di Medicina Generale