Maturità 2023, le regole dell’esame di Stato

Maturità 2023, le regole dell’esame di Stato

15 Giugno 2023 Off Di Miriam Perfetto

Dal 21 giugno 2023 inizieranno gli esami di Stato per il secondo ciclo. Si tornerà al passato, all’anno scolastico 2018/19, prima del  covid. Quest’anno l’assetto della maturità tornerà ad essere completo.

Due le prove scritte a carattere nazionale, vale a dire predisposte  dal Ministero e comunicate alle scuole in formato digitale più il colloquio orale.

La prima prova scritta, che si svolgerà mercoledi 21 giugno alle ore 8,30, accerta la padronanza della lingua italiana e le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti che avranno a disposizione sei ore.

Sette le tracce ministeriali che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale.

La seconda prova riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi e si terrà giovedi 22 giugno.

Non tutti sanno che questo anno è prevista anche una

terza prova che si svolgerà martedi 27 giugno per gli indirizzi ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia.

Dopo le prove scritte il colloquio orale in chiave multi e interdisciplinare  prevede anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Al candidato sarà proposto l’analisi di testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare che abbia acquisito contenuti e metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze e collegarle per argomentare in maniera critica e personale utilizzando anche le lingue straniere. Tali documenti saranno individuati dalla Commissione.
Nell’ambito del colloquio si esporrà, con una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza del  PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta durante il triennio.

È consigliabile che il prodotto realizzato sia sintetico e che sia strutturato in modo che lo studente possa presentarne le fasi salienti.

Il PCTO deve valorizzare la consapevolezza che quella esperienza ha generato nel processo formativo e di crescita, descrivere che tipo di attività sono state svolte e collegarle con  le competenze acquisite, dimostrare la capacità da parte dello studente di elaborare dette competenze in una prospettiva pluridisciplinare.

La commissione d’esame terrà conto anche delle informazioni inserite nel Curriculum dello studente, introdotto per la prima volta nell’anno scolastico 2020/ 2021, che sarà elaborato su piattaforma digitale sia dalla segreteria scolastica che dal maturando: dal quale emergeranno le esperienze formative del candidato maturate a scuola e in contesti extracurriculari.  Tale documento sarà  allegato al diploma. La commissione d’esame è mista  composta da 3 membri esterni,  3 interni e un Presidente. Le discipline degli esterni vengono stabilite dal MIUR (Ministero dell’Istruzione e del Merito) con le materie della seconda prova. I commissari interni sono designati dai Consigli di Classe durante l’anno scolastico. Le prove Invalsi tornano dunque ad essere requisito di ammissione, ma non sono previste connessioni fra risultati delle prove Invalsi ed esiti dell’esame di Stato. Per gli studenti con disabilità possibili prove alternative o tempi più lunghi per le prove scritte.  Il punteggio finale assegnato ad ogni candidato,pari a un massimo di cento, è il risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione alle prove scritte e al colloquio e di quelli acquisiti durante il triennio  per il credito scolastico. Chi esamina ha anche la facoltà di assegnare la lode a coloro che conseguiranno il cento senza aver fruito dei cinque punti di bonus, a condizione che il credito scolastico massimo sia stato assegnato allo scrutinio finale all’unanimità dal consiglio di classe.