Matteo Carida: “La forza di volontà è ciò che ti porta al raggiungimento degli obiettivi”

Matteo Carida: “La forza di volontà è ciò che ti porta al raggiungimento degli obiettivi”

6 Settembre 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Non importa se quello di fianco a me è più alto, più grosso o più veloce. Se ho la passione, se ho il cuore di sfidarlo, il più delle volte sono io a vincere”. (Stephen Curry)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido cestista: Matteo Carida.

La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?

La fase pandemica purtroppo non va messa in secondo piano anche se sembra che siamo fuori dal peggio. Non ho sofferto più di tanto le restrizioni grazie ai playground che popolano la città di Roma e che mi hanno permesso comunque di tenermi in allenamento, però al rientro nelle palestre è stato sicuramente un trauma dover fare un tampone ogni 2 giorni anche solo per poter aver accesso alle strutture e giocare poi le partite a porte chiuse date le restrizioni. È stato un periodo comunque di paura calcolando che qualsiasi partita o allenamento che si andava a fare si rischiava il contagio e il successivo stop forzato. 

 Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?

Sicuramente il Covid ha portato gravi ripercussioni nel mondo politico come quello sportivo.. ma a pagare di più spese sono state le società delle categorie più basse come la serie C/serie B di media bassa classifica trovatesi in difficoltà e obbligate seguentemente al fallimento o al ritiro del campionato stesso. Ci sono stati pochi supporti agli investitori di questi movimenti. 

Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?

Fin da piccolo sono stato un ragazzo competitivo in ogni cosa si facesse quindi la natura agonistica riconosco di averla sempre avuta. Ho iniziato con il nuoto per 6 anni, e qualche mese di calcio per convincermi poi che la pallacanestro fosse uno sport nobile rispetto ad altri. Motivo in più mio fratello che lo praticava già da qualche anno è stata grande fonte di ispirazione e di cambiamento per me. 

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Le doti personali e le attitudini posso incidere solo in maniera positiva se affiancate alla dote del sacrificio. Gli allenamenti e l’impegno sono cose che sappiamo tutti facciano parte del percorso di uno sportivo ma la forza di volontà è quella cosa in più che nonostante la stanchezza e tanti altri problemi sembrino impossibili da superare, ti fa guardare oltre quel muro e ti porta a miglioramenti e raggiungimento degli obiettivi. 

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?

Consiglio a tutti coloro che praticano lo sport in generale e non solo basket, di lavorare su se stessi non solo a livello fisico ma principalmente su qualità umane che sembrano non incidere in un percorso sportivo ma che in realtà poi fanno la differenza nella vita. Di darsi delle regole ben precise come la disciplina e la lealtà e che seguendo queste regole di base alla lettera ci si possano togliere delle grandi soddisfazioni.