Mascherine gratis per i non abbienti nelle Asl napoletane

Mascherine gratis per i non abbienti nelle Asl napoletane

21 Aprile 2020 0 Di Bruno Buonanno

Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli: “Si tratta di mascherine chirurgiche, lavabili e di media qualità che ogni farmacista consegnerà esclusivamente agli esenti per reddito”.

 

Cinquecentomila mascherine acquistate dalla Regione Campania sono state distribuite da Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli, a tutte le farmacie di Napoli e provincia. Ne ha acquistate tre milioni di esemplari la Soresa con una determina del 17 aprile per un importo di 4 milioni e mezzo. “Il governatore ci ha chiesto di collaborare per la loro distribuzione in farmacia: lunedì sono state consegnate ai colleghi della Napoli 3, martedì alle farmacie della Napoli 2 Nord e della Napoli 1 Centro – spiega Di Iorio – si tratta di mascherine chirurgiche, lavabili e di media qualità che ogni farmacista consegnerà esclusivamente agli esenti per reddito. Ogni esercizio commerciale ha ricevuto in dotazione confezioni di 150 coppie di mascherine. Sappiamo – chiarisce il presidente di Federfarma Napoli – che per alcuni colleghi saranno troppe, per altri saranno troppo poche.

Consegniamole, poi vediamo come ridistribuire quelle che avanzano. Ogni mascherina è stata acquistata per circa 90 centesimi di euro: è il prezzo di mercato, credo che la Regione non ha ottenuto uno sconto particolare”. Sui rincari che si sono registrati in questi due mesi per la vendita di mascherine, guanti e disinfettanti i cui prezzi sono saliti alle stelle con rincari spaventosi Di Iorio giustifica i colleghi. “Anche io ho venduto saturimetri a sessanta euro, ma ho allegato allo scontrino fiscale fotocopia della fattura della ditta che me li ha procurati dimostrando di non aver fatto speculazioni. Hanno fatto controlli sui fornitori? Non lo so.

Ma in questo periodo di emergenza il vero speculatore è stato il Governo che, quando si è reso conto che le mascherine erano introvabili e che sulle loro forniture c’era una forte speculazione, non ha provveduto a ridurre il costo dell’Iva lasciandola al 22 per cento. Bastavano un paio di giorni e un intervento deciso per interrompere la speculazione statale abbassando l’Iva al 4 per cento. Cosa che non si è verificata”.