Marco Caramello: “Suggerisco ai giovani atleti di fare ciò che li rende felici”

Marco Caramello: “Suggerisco ai giovani atleti di fare ciò che li rende felici”

6 Agosto 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro”. (Pier Paolo Pasolini)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido calciatore: Marco Caramello.

La fase pandemica più acuta sembra essere alle spalle. Come vive e ha vissuto la situazione? Come l’ha affrontata? Come ha gestito la paura del contagio e il disagio legato alle misure restrittive?

E’ stato sicuramente , ed è tutt’ora , un periodo molto particolare e difficile , sperando ovviamente di esserci lasciati il peggio alle spalle . Io nel mio piccolo ho cercato di tutelare me e le persone a me vicine e magari più fragili , cercando di seguire  le disposizioni che ci venivano comunicate . E’ stato però anche un periodo in cui mi sono preso un piccolo respiro , mi ha fatto vivere la mia famiglia al 100 % facendomi apprezzare quelle piccole cose che forse non ci rendiamo conto nella vita frenetica di tutti i giorni . Per quanto riguarda il lato sportivo fortunatamente la società di cui faccio parte ( La Sestrese calcio 1919 ) ci ha sempre messo a disposizione , misure restrittive  permettendo , la struttura  per allenarci singolarmente , aiutandoci a rendere meno pesante la situazione di emergenza . Purtroppo in pochi hanno potuto godere di questo privilegio .

Insieme alle restrizioni, i tentennamenti della politica hanno causato molti disagi al mondo dello sport, specie quello minore. Cosa è successo alla sua specialità?   

Penso che la gestione dell’emergenza sia stata altamente complicata e per certi versi confusionaria , ma non me la sento di dare sentenze . Per la mia specialità , il calcio , un periodo difficilissimo . Alcuni campionati , come il mio , sono ripartiti come una sorta di torneo , i campionati minori si sono completamente fermati . Tanti ragazzini hanno abbandonato i settori giovanili , e questo è un gravissimo danno per il movimento e per le società . Spero che questi ragazzi trovino la forza e la voglia di tornare a correre , sudare , divertirsi e vivere lo spogliatoio .

Chi è stato tra gli amici o in famiglia a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua folgorazione, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Sono nato in una famiglia di sportivi . Mia madre , Carla Garbarino , è stata campionessa Italiana di Triathlon per molti anni e migliore italiana agli europei di Ginevra 1991 . Mio padre , Caramello Roberto , è stato un noto calciatore seppur a livello dilettante nel ponente ligure . Mio fratello Pietro giocava a calcio e andavo sempre a vederlo giocare . Mastico dunque sport da sempre , e mi è sempre stato insegnato quanto sia importante lo sport nella vita , non importa a quale livello. Questo sicuramente mi ha spinto all’attività agonistica , in cui avuto anche la fortuna di essere allenato da Ex professionisti come Marco Nappi  e Rocco Fotia , trovare allenatori che si sono rivelati fondamentali per la mia crescita , soprattutto in età adolescenziale dove lasci andare un po’ le cose , anche quelle che ti fanno stare bene …. Corrado Schiazza e Massimo Zamana .

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Come in tutte le cose la forza di volontà è fondamentale . Nonostante io rimanga un dilettante cerco di vivere il calcio come un secondo lavoro , rispettandone al 100% tutti gli impegni che comporta . Qui devo ringraziare la mia fidanzata , Valentina … Questo mio impegno ogni tanto ostacola , ad Agosto non possiamo andare in ferie , ad esempio . E la sera arrivo sempre tardi . Però lei sa quanto mi faccia stare bene e si trova sempre un punto d’incontro .

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua attività, cosa suggerirebbe?

Ai ragazzi suggerisco di fare quello che li rendono felici . Di ascoltare il proprio cuore senza ansie di diventare super campioni .Lo sport è fondamentale , ti responsabilizza e ti fa pensare meno alle cazzate … si può dire? Io quando vado al campo ho lo stesso sorriso e la stessa voglia di quando ho iniziato a 5 anni . La stessa voglia di stare con i miei compagni , di curarmi le vesciche e le abrasioni che non mi fanno dormire . Fino a quando sarà cosi , il calcio sarà presente nella mia vita .