Malapolitica

Malapolitica

3 Febbraio 2021 0 Di Antonio Magliulo

“L’Italia è cadavere, e non va tocco né smosso più omai, per non provocare più tristo il fetore”. Chi avrà la pazienza di leggere questo breve commento sulla penosa stagione politica che stiamo vivendo, non consideri questo incipit foscoliano a guisa di un’iperbole gettata lì per fare effetto. No. Chi scrive è convinto che questa definizione – corsi e ricorsi – ben si attanaglia al gravissimo momento storico che il Paese sta vivendo.

Se l’azione politica (sic!) portata avanti da Renzi fosse stata condotta da un privato cittadino gli avrebbero dato del delinquente e, se ad orchestrare questa manovra di siluramento fosse stato un delinquente, certamente sarebbe stato additato dai suoi sodali come infame. Ed invece, trattandosi di un esponente politico ecco che, sotto sotto, si finisce per ammirare l’ardita strategia e l’acume tattico di chi, dal basso del suo reale consenso elettorale (2%?) è riuscito ad imporre la sua volontà a tutti.

Ora, per onestà intellettuale, va detto che le questioni poste dal toscanaccio velenoso erano tutt’altro che peregrine. Titubanze ed eccesso di lentezza su temi importanti quali il Mes, la scuola, la sanità ed il lavoro non sono invenzioni renziane ma problemi reali. Tuttavia queste argomentazioni, anche se ben rappresentate, hanno suonato come moneta falsa, come pretesto per regolare i conti, perdonate il bisticcio di parole, con Conte.

Ne è derivato un teatrino immondo dove, al di là delle dichiarazioni del momento, tutti hanno recitato un copione già scritto che spingeva il Paese nelle mani sapienti di Mario Draghi. Per carità, niente da dire sul personaggio plurilaureato e di assoluta statura internazionale. Resta solo l’amarezza grande delle modalità attraverso le quali si è pervenuti al risultato. Modalità che attengono più ad una guerra di bande che ad un’azione politica in grado di conservare, almeno nelle linee principali, i più elementari principi etici.

La vera tragedia è questa. In politica si è perduto ogni pudore: si può dire una cosa, pensarne un’altra e farne un’altra ancora, senza che questo generi scandalo alcuno. Ci possono essere 500 morti al giorno, una pandemia devastante, una Nazione in ginocchio ma tutto questo per i “politici di razza” non conta.

Si, alla fine Renzi ha vinto e l’augurio che questa vittoria, nonostante tutto, porti bene al Paese, ma il prezzo da pagare sarà salatissimo perché coincide con il funerale dell’etica. Persino di quella residuale che ancora sopravvive in politica, perché senza etica non vi può essere nessun contratto sociale.