Luca Bazzani, forza di volontà e determinazione gli ingredienti di ogni successo

Luca Bazzani, forza di volontà e determinazione gli ingredienti di ogni successo

30 Marzo 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

“Lo sport può risvegliare la speranza, dove prima c’era solo la disperazione”. (Nelson Mandela)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido pallanuotista: Luca Bazzani.

“Iniziai a giocare nel 2011, a 10 anni, nell’Olimpia Vignola in cui mossi i miei primi passi come attaccante per poi, nel 2014, diventare portiere della prima squadra, che militava in promozione. Dopo aver trascorso due stagioni a Vignola, fra giovanile e prima squadra, passai alla President Bologna, in A2 (stagione 2017/2018). Da qui sono poi stato mandato in prestito al San Giovanni in Persiceto dove ebbi l’occasione di giocare il mio primo campionato di serie C. L’anno successivo (2018/2019), di rientro dal prestito, venni nuovamente girato in prestito, questa volta alla Reggiana Nuoto che si affacciava all’esordio in Serie B. Dopo l’anno da titolare a Reggio Emilia e la salvezza raggiunta ai Playout, rientrai a Bologna per disputare la stagione (2019/2020) come secondo portiere.
Appena prima che il campionato venisse bruscamente interrotto dal Covid collezionai la mia prima presenza da titolare in A2 (dicembre 2019). A seguito del primo periodo di ripresa dal Covid decisi infine di ritornare a Reggio Emilia dove tutt’ora gioco, allenando anche le squadre giovanili”.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

Diciamo che il covid ha cambiato molte abitudini di noi sportivi soprattutto nel primo periodo pandemico È stata dura adattarsi e cambiare la nostra routine. La cosa che secondo me ho sofferto maggiormente sono state la non disponibilità degli spogliatoi colonna centrale di uno sport di squadra come il nostro e il fatto di giocare ogni due settimane. Fortunatamente da questa stagione stiamo tornando ad assaggiare una sorta di normalità e regolarità e questo rende tutto più semplice.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Nel nostro sport il covid ha danneggiato molto le categorie giovanili e tutte quelle squadre non facenti parte a campionati nazionali facendo slittare allenamenti e partite quasi per due anni. Le piscine in questo periodo pandemico hanno subito un grosso danno dovuto alle continue chiusure e al grande rialzo dei costi di luce e gas.

Chi è stato, in famiglia o fra gli amici, a spingerla verso l’attività agonistica? Oppure si è trattato di una sua “folgorazione”, magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Mi sono avvicinato a questo sport grazie a mio Nonno Renzo. Insieme a lui mi sono appassionato alla pallanuoto seguendo il glorioso mondiale di Shanghai nel 2011 in televisione. A. Settembre di quell’anno ho appunto iniziato a muovere i miei primi passi in questo Sport. Devo dire davvero grazie a mio nonno perché in tutti questi anni mi ha aiutato a coltivare questa fantastica passione non facendo mai mancare supporto, consigli e soprattutto innumerevoli passaggi per raggiungere gli allenamenti.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La Forza di volontà e la determinazione sono i due ingredienti principali per poter raggiungere obiettivi nello sport, così poi come nella vita. La pallanuoto per me è stata una grande maestra in questo perché mi ha permesso di capire sin da subito che per ottenere dei risultati occorre fare sacrifici, mostrare costanza e determinazione.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Sicuramente direi loro di divertirsi e credere sempre nei loro obiettivi e in sé stessi perché la pallanuoto è uno sport che di certo richiede tanto sacrificio ma restituisce anche molte soddisfazioni, sia dal punto di vista sportivo che interpersonale.