Lo scempio degli alberi “universitari”

Lo scempio degli alberi “universitari”

9 Maggio 2020 0 Di La Redazione

Capitozzatura selvaggia delle piante vegetanti nell’area dell’Università Federico II-Monte S. Angelo nel comune Napoli, in periodo di nidificazione dell’avifauna.

 

Protesta e denuncia di numerose Associazioni ambientaliste partenopee. Nel Comune di Napoli, all’interno dell’area a verde dell’Università Federico II – Monte S. Angelo – si legge nella nota- , sono stati documentati interventi di drastiche potature operate ai danni di numerose alberature del parco. Da qui la denuncia – sottoscritta da Ornella Capezzuti presidente WWF Napoli, da Rosario Balestrieri presidente Associazione ARDEA, Costantino D’Antonio delegato Lipu Procida e Vivara, Saverio Carpiglione coordinatore regionale Enpa Campania, Monia Capo referente Fridays for future Napoli e Campania, Stella Gervasio garante dei diritti degli animali del comune di Napoli – ai Carabinieri Forestali. Le associazioni sottolineano, tra l’altro, che esemplari arborei degli spazi esterni dell’Università, della specie leccio (Quercus ilex) e tiglio (Tilia sp.), apparivano sani, in pieno vigore vegetativo e con folte chiome. Sono ormai riconosciute le preziose e insostituibili funzioni che svolgono gli alberi, ancor più quando questi vegetano e si sviluppano in ambito urbano. Sottolineiamo, aldilà dell’indubbio valore paesaggistico/eco-sistemico il ruolo fondamentale delle piante nell’assorbimento della CO2 e nella lotta ai cambiamenti climatici, come pure nella purificazione dell’aria dall’inquinamento atmosferico da gas di scarico e particelle dannose alla salute (causa di allergie, patologie asmatiche, tumori). La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha studiato, tra l’altro, la relazione che esiste tra l’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione dell’epidemia da Covid-19 studiando la presenza dell’RNA del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico su campioni di PM10. La presenza di alberi in città, ovvero nei luoghi dove si producono maggiormente le polveri inquinanti, aiuterebbe a limitare l’inquinamento e, di conseguenza, anche la diffusione del virus.

Si è documentato come esposizioni croniche ad elevate a concentrazioni di particolato atmosferico, come quelle che si registrano in tante città, hanno conseguenze negative sulla salute umana, rappresentando un fattore predisponente a una maggiore suscettibilità degli anziani fragili alle infezioni virali e alle complicanze cardio-polmonari. Gli alberi, soprattutto se grossi e con vaste chiome lasciate crescere in modo naturale, costituiscono un valido e insostituibile baluardo difensivo! Infine gli alberi offrono cibo, riparo e siti per nidificazione ad un grosso numero di animali tra cui uccelli.3 Tuttavia gli alberi dell’Università Federico II sono stati sottoposti a violente capitozzature che non trovano alcuna giustificazione! E nemmeno pretesti di eventuale pericolosità dei rami ci appaiono credibili: precisiamo infatti che stiamo parlando di alberi che insistono in spazi chiusi e interdetti al pubblico per l’emergenza sanitaria, per cui non si intravedono i motivi di urgenza e/o pericolosità che di norma giustificano questi tagli che, in ogni caso, restano assurdi per i tempi e le modalità di esecuzione.

Abusare della potatura è certamente un errore: essa va effettuata in armonia con le fasi di sviluppo dell’albero, per evitare di devastare o uccidere una pianta con conseguente pericolo per la loro futura stabilità. Bisogna infatti sempre tenere presente che la pianta è un organismo vivo, con dei ritmi propri, che ne regolano la crescita, lo sviluppo dei rami, la maturazione dei frutti.

Mai bisogna intervenire in primavera e in autunno! Ancor meno quando le piante sono in piena fioritura, nel caso dei lecci questi fioriscono proprio in maggio!

Inoltre il taglio degli alberi, degli arbusti e della vegetazione non deve mai avvenire nel periodo più delicato per la nidificazione e la tutela degli uccelli che frequentano la città.

Oltretutto, continua l’esposto-denuncia, i tagli effettuati ci appaiono tali da danneggiare irrimediabilmente la stessa vitalità delle piante inficiandone nel tempo il loro fattore di sicurezza;

Quindi l’appello alle istituzioni alle quali “si chiede alle SS.VV. di svolgere, ciascuno per quanto di competenza, con urgenza ogni accertamento in relazione ai fatti narrati verificando se ci siano stati comportamenti difformi dalla legge e adottando, in caso di accertate irregolarità, tutte le necessarie misure e i conseguenti provvedimenti nei confronti dei responsabili. Si chiede infine di essere informati ai sensi dell’art. 408 c.p.p. dell’eventuale richiesta di archiviazione e di essere notiziati, presso la pec: wwfterredeltirreno@poste-certificate.it ai fini della costituzione di parte civile nel processo penale eventualmente conseguente al presente esposto, riservandoci ogni integrazione e/o azione che dovesse ritenersi necessaria”.