Leonardo Resmini: “Essere un professionista è difficile, ci vuole passione”

Leonardo Resmini: “Essere un professionista è difficile, ci vuole passione”

12 Novembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Il Basket  è una disciplina sportiva molto amata dai giovani, i quali solitamente la approcciano per la prima volta durante l’ora di educazione fisica alle scuole medie. Si tratta di uno sport completo e molto educativo per i ragazzi, essendo un gioco a squadra in cui ognuno ha un ruolo importante e in cui tutti bravi e meno bravi, alti e bassi contribuiscono al buon esito della partita. La partita si svolge in quattro tempi da 10 minuti ciascuno con eventuali tempi supplementari e sono coinvolti 5 giocatori in campo e 5 in panchina. Saper palleggiare, passare, proteggere la palla e tirare il canestro sono attività che i ragazzi apprendono velocemente.

Parliamo di Basket, Covid e Salute con un cestista emergente:  Leonardo Resmini.

Gioca a Basket, nel ruolo di ala, alto 200 cm, atleta appena diciottenne, classe 2003. 

Spera ardentemente che il gioco del Basket diventi a tutti gli effetti la sua professione, ha sempre giocato in categorie giovanili nazionali dall’età di 14 anni  raggiungendo nel 2019 il decimo posto assoluto in Italia con la maglia della Pallacanestro Bernareggio 99 alle finali nazionali under 16 di Taranto.

In forza dal 2018 al 2020 alla Vaporart Bernareggio in Serie B, vincendo anche una Supercoppa nazionale di categoria, nel 2020  ha militato nella Fortitudo Busnago in serie C1 Naz. ed in questa stagione veste la maglia della Bluorobica Bergamo, in under 19 nazionale e serie C2. 

Come ha vissuto e vive la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Chiaramente la quotidianità di noi atleti,  come del resto quella di tutte le persone al mondo, è stata stravolta. Inizialmente, prima delle campagne vaccinali, eravamo sottoposti ad un tampone rapido quotidianamente o, al massimo,  ogni 48 ore e nel caso, come è successe purtroppo un paio di volte, emergesse qualche positività, si ripeteva un altro giro di tamponi nei giorni a seguire, mentre si aspettava l’esito di quello molecolare per il soggetto positivo. Ora, avendo in maggioranza effettuato entrambe le dosi di vaccino, siamo tornati ad avere un minimo di normalità, ma qualora ci fosse un soggetto positivo, sarebbe necessaria una quarantena di 10 giorni per compagni e allenatori.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Basket in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Soprattutto a livello economico, nel B asket moltissime squadre di qualsiasi categoria, soprattutto quelle dilettantistiche, non sono state in grado di iscriversi al campionato, date le scarse risorse causate dal fatto che per tutto l’anno scorso non sono stati ammessi tifosi paganti alle partite, ma anche dalla mancanza di sponsorizzazioni, visto che le aziende si sono ritrovate in una situazione parecchio difficile. Oltre al discorso economico, soprattutto i ragazzi più piccoli e i bambini(nel basket è la cosiddetta categoria del “minibasket”) hanno perso quasi due anni di allenamenti, partite, non riuscendo a progredire così sia dal punto di vista tecnico e sportivo che dal punto di vista sociale e della capacità di aggregazione.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

Essere un giocatore professionista/semi-professionista è una condizione difficile e faticosa ma anche molto stimolante. Chiaramente un grande vantaggio è quello di poter svolgere come lavoro ciò che più  piace, cosa che ritengo  un vero privilegio , dedicando in tal modo sforzi e attenzioni esclusivamente allo Sport. Il difetto di questa attività è la richiesta continua e costante di concentrazione e una pressione costante, soprattutto quando si è stipendiati, in quanto ,come in ogni ambito lavorativo, si è soggetti a giudizi e a ordini superiori, che potrebbero anche farti perdere il posto.

Dal punto di vista della salute psicofisica , lo sport è fondamentale. Chiunque può praticarlo ed in questo modo mantiene in salute  il corpo e facendoti sentire bene con te stesso tiene in forma anche la mente: infatti, in ambito psicologico, è risaputo che svolgere attività sportiva produce  sensazioni gratificanti e stimoli molto positivi.

Cosa le ha offerto il Basket in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Il Basket è la parte più importante della mia vita; da quando ho 8 anni passo intere settimane ,mesi e anni ad allenarmi quotidianamente per raggiungere obiettivi che nel corso degli anni mi sono prefissato e continuo a fissare. Dal punto di vista sociale, chiaramente le più grandi conoscenze e amicizie che ho fatto sono state per merito di questo sport: sono in contatto con un numero immaginabile di compagni, ex compagni, allenatori, dirigenti e, talvolta, anche tifosi e persone che mi hanno visto giocare che si sono affezionate a me. Professionalmente il Basket mi offre un sogno che vedo, man mano che passa il tempo, concretizzarsi, anche se chiaramente l’istruzione e lo studio sono progetti che devo portare avanti parallelamente, in quanto la mia carriera cestistica prima poi cesserà e sarò costretto sicuramente a trovare una nuova occupazione.