Lei non può entrare e lui danneggia il pronto soccorso

Lei non può entrare e lui danneggia il pronto soccorso

30 Marzo 2019 0 Di Tiziana Urciuoli

Mette a soqquadro il pronto soccorso del Santobono perché gli viene impedito l’accesso nelle salette operative insieme al figlio (codice bianco) già accompagnato dalla moglie.

Portare violenza in un nosocomio è già di per sé grave, farlo all’interno di un plesso ospedaliero pediatrico è gravissimo, perché non si tratta solo di un gesto di inciviltà ma di assoluta mancanza di senso civico e di disinteresse totale per i beni della collettività e del il prossimo. Un prossimo, oltretutto, composto da minori che vengono accompagnati in ospedale a volte con problemi ben più importanti di un codice bianco. L’uomo avanzava la pretesa che sia lui che la moglie accompagnassero il figlio il rifiuto, considerato che il bambino era già accompagnato dalla madre, è bastato a farlo andare su tutte le furie, incurante degli sguardi terrorizzati degli altri piccoli ospiti e di quelli allibiti dei genitori.

“Restiamo basiti dinanzi all’ennesimo caso di violenza all’interno di un ospedale con l’aggravante che, stavolta, si è verificato in una struttura pediatrica. L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate ha denunciato che un uomo ha devastato il Triage dinanzi al diniego di entrare con il figlio, già accompagnato dalla moglie, all’interno del pronto soccorso”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli commentando quanto avvenuto nell’ospedale Santobono di Napoli nella giornata di giovedì. “Apprendiamo con soddisfazione – prosegue Borrelli –  che l’azienda ha affidato all’ufficio legale la richiesta di risarcimento del danno. Chi danneggia le strutture all’interno degli ospedali deve pagare quanto rotto fino all’ultimo centesimo. Tra l’altro, stando a quanto riferisce l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate l’incivile sarebbe un militare. Qualora la notizia fosse confermata l’Esercito farebbe bene a valutare l’opportunità del congedo. Soggetti del genere non hanno diritto di far parte delle forze armate in quanto violenti e socialmente pericolosi”.