Le “cause naturali” del Coronavirus?

Le “cause naturali” del Coronavirus?

6 Maggio 2020 0 Di Antonio Marfella*

Abbiamo assistito ad una imposizione di studi provenienti “dal basso” tipo uso di plasma iperimmune, utilizzo precoce e domiciliare di farmaci immunomodulanti…

 

Ogni mattina che mi sveglio dopo lo scoppio di questa epidemia da covid 19, vorrei credere alla storia dello spillover naturale ma la clinica soprattutto non mi convince. a parte le posizioni di Montagnier ed altri. Sin dal primo momento questo virus si è comportato da coronavirus soltanto per la contagiosità ed una estrema affinità per i recettori ACE2 (“non ho mai visto un virus cosi contagioso!” Fauci). Sin da febbraio poi, si aveva la sensazione precisa che vi fossero comunque un gran numero di positivi asintomatici ma che le cellule primariamente infettate da cui poi discendeva l’insulto mortale erano quelle del sistema immunitario, con la induzione di una infiammazione non efficace ma violentissima dello stesso sistema specie della parte primigenia del nostro sistema immunitario. Cioè il sistema immunitario cellulare cosiddetto “primitivo” (l’equivalente in termini filogenetici, del nostro paleoencefalo, o cervello dell’id dal momento che sia sistema immunitario che sistema nervoso discendono dallo stesso foglietto embrionario ectodermico). Questo fenomeno equivale, in acuto, a quanto registravamo nella infezione da HIV che però si svolgeva negli anni in modo cronico senza particolari acuzie, specie coagulative. Infatti proprietà tipica e conseguente di questo virus che “salta” ,ma non in tutti, il sistema immuntario “innato” è la attivazione eccessiva ed incontrollata delle citochine infiammatorie in particolare quelle connesse ai sistemi coagulativi determinando, ma lo stiamo capendo adesso con almeno due mesi di ritardo per la mancanza di autopsie immediate, una sindrome infiammatoria e procoagulativa multisistemica particolarmente rischiosa nei soggetti in cui si sviluppa in modo acuto (10 % circa pazienti, specie anziani, con comorbiltà e ipertesi cardiopatici e diabetici) entro e non oltre i primi dieci giorni dalla infezione. Il rischio tromboflico resta anche dopo mesi nei soggetti infettati ma asintomatici specialmente giovani come riportato da IL Mattino in questi giorni a proposito dell’incremento degli ictus ed infarti in periodo covid 19 (laddove invece per lockdown industriale si sono ridotte le pm 2.5). In conclusione l’idea che sin dal primo momento mi sono fatto di questo mostro è che da un punto di vista di azione clinica non è puramente un coronavirus cosa che ha sconvolto le convinzioni e quindi gli interventi divenuti contradditori pure di virologi molto esperti. Come stiamo osservando tutti d’altra parte il sistema informativo e formativo per i medici resta nelle mani della ditte farmaceutiche private e dei loro “opinion leaders” in servizio (e NON DI MAESTRI COME TARRO E MONTAGNIER IN PENSIONE),  le quali specie in Italia  hanno pressoché il monopolio della formazione medica, e solo il Covid 19 con la sua trincea di morti ha modificato questa tendenza con le osservazioni cliniche e la spinta incoercibile di sperimentazioni “dal basso”.  Abbiamo infatti assistito ad una imposizione di studi provenienti “dal basso” tipo uso di plasma iperimmune, utilizzo precoce e domiciliare di farmaci immunomodulanti e anticoagulanti piuttosto che solo antivirali e recupero persino della valenza di un immunosoppressore potente ma aspecifico e dotato di effetti collaterali importanti come il cortisone. In conclusione la clinica ci dice che stiamo combattendo in trincea contro un mostro che possiede caratteristiche cliniche di più virus (coronavirus per contagiosita’, HIV per selettività di azione anche su cellule del sistema immunitario cellulare “innato” (ricordo ancora la pressoché assenza di contagiati e sintomatici nelle zone malariche, ex malariche, in pazienti vaccinati con BCG anti tbc, nei pazienti reumatici in trattamento con antimalarici  tipo idrossiclorochina, come anche nei paesi poveri con malaria cronica tipo Vietnam) e fenomeni procoagulativi intensissimi come da virus SARS e MERS. Tutto questo alla fine riporta il meccanismo patogenetico letale di questo virus ad una azione molto simile a quella dei veleni mortali dei serpenti velenosi. Tutto quanto sopra considerato, perdonatemi, ma, tra la tesi dello spillover “naturale” e quella di un virus modificato “scappato” da qualche laboratorio, e soprattutto non per mere considerazioni sulle sequenze di materiale genetico al momento codificate, ma per le specifiche azioni cliniche indotte da questo virus che stiamo imparando in corso da epidemia pagandole con centinaia di migliaia di morti sinora, io propendo comunque per un virus proveniente da uno spillover non naturale. (non per il pensiero “complottista” ma semplicemente per il pensiero “andreottiano”). Esistono e sono documentati troppi intrecci e rapporti di interesse economico tra laboratori di virologia internazionali per motivi poco chiari e certamente per lavori di manipolazione di materiale genetico virale alla ricerca “ufficiale” di vaccini. La clinica di un mostro “quasi” perfetto mi fa pensare a qualcosa di non naturale comunque, anche se in natura tutto è possibile, ma Madre Natura NON FA MAI SALTI COSI VIOLENTI (più mutazioni efficaci contemporaneamente!) nelle sue mutazioni naturali. La Laurea in Medicina e la capacita di studiare per decine di ore al giorno IN AUTONOMIA la ho appresa sin da bambino ed alla produzione di Impact factor indotta e richiesta dalle case farmaceutiche private ho rinunziato per scelta tanti anni fa dedicandomi a studi di gestione (non esiste nulla di più etico a mio parere in sanità che una sana e corretta gestione aziendale tesa al pareggio di bilancio) e di Prevenzione Primaria e secondaria (gestione della munnezza industriale e non urbana!). In conclusione quindi e basandomi esclusivamente sulle conseguenze cliniche di questa infezione LA PRIMA NELLA STORIA DELL’UOMO AD AVERE UN RACCONTO CONTINUO DI STORIE CLINICHE INNANZITUTTO GRAZIE ALLA RETE, possono fare tutte le smentite che vogliono su mere sequenze di geni, ma gli effetti sono stati tali da configurare questa epidemia come la prima “sperimentazione” sul campo di quello che potrebbe succedere in caso anche di guerra biologica. Seguono ovvie quanto obbligate smentite, tra le quali anche la mia! come per la superstizione “so perfettamente che è stupido ed antiscientifico essere superstiziosi, ma non esserlo porta male!” (da Eduardo De Flippo a Benedetto Croce).

*Specialista in oncologia, farmacologia e dermatologia