Infermieri Caserta, contestati vertici ordinistici

Infermieri Caserta, contestati vertici ordinistici

2 Ottobre 2020 0 Di ma. ma.

Da alcuni giorni gli iscritti all’Ordine di Caserta protestano contro una decisione assurda adottata dal Consigli Direttivo del loro Ordine.

 

I professionisti anno addirittura promosso una petizione contro il presidente dell’Ordine, Mone Gennaro Mone e la sua maggioranza dei Consiglieri, per aver adottato un provvedimento molto criticato.

In pratica, con un colpo di mano a maggioranza del Consiglio, il presidente ha disposto che le elezioni e il Seggio elettorale per il rinnovo delle cariche dell’Ordine si svolgano ad Aversa, invece che a Caserta come si è sempre fatto. I professionisti Infermieri protestano sottolineando che Caserta è stata sempre la sede legale dell’Ordine, a partire dalla sua originaria istituzione.

Non si comprendono bene pertanto le ragioni di tale decisione anche se alcuni iscritti malignano ipotizzando che tale scelta sia stata fatta per pura opportunità elettorale, visto che a due passi dal seggio c’è l’Ospedale di Aversa, dove ci sono diversi Consiglieri uscenti, che dettano legge nel Consiglio Direttivo.

Appare strano che proprio il Presidente, che risiede e lavora a Caserta, si sia prestato a questo provvedimento. Citando sempre la petizione, gli Infermieri fanno notare che in questo delicato tempo di pandemia Covid-19, nel quale si devono assolutamente evitare assembramenti, predisporre un solo seggio elettorale per far votare in soli tre giorni circa settemila Infermieri iscritti all’Opi (circa 2.300 al giorno!), è un vero e proprio rischio di trasmissione d’infezione da Coronavirus. Mai visto, tra l’altro, che si convochi a votare la gente il giorno di Tutti i Santi. Inoltre, si in questo modo, si impedisce a chi lavora tutte le mattine di raggiungere il seggio, quanto, gli orari di accesso sono solo dalle 8.00 alle 16.00 e chi viene da fuori Aversa deve rinunciare al voto.

Situazione, a detta dei promotori della protesta, che si deve assolutamente evitare, puntando a distanziare le postazioni di voto sull’intero territorio provinciale, predisponendo tutti gli accorgimenti per evitare assembramenti, contagi e diffusione del virus.

La decisione di delocalizzare fuori Caserta il Seggio elettorale, costringe probabilmente a rinunciare al diritto di voto molti Colleghi elettori della Città di Caserta, dei Paesi limitrofi e quelli soprattutto dell’Alto Casertano, in quanto lontani diversi chilometri dal seggio elettorale di Aversa.

Basti pensare che se il seggio elettorale fosse rimasto nella sede legale di Caserta, i colleghi Infermieri, ad esempio, delle Città di Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Teano (principali Paesi dell’Alto Casertano) risparmiavano di viaggio, per recarsi al Seggio, almeno 50 km.

Se effettivamente si voleva favorire l’accesso al voto e al seggio elettorale, in sicurezza e agevolmente, bisognava proporre e allestire un Seggio itinerante, come prevede la norma, con almeno tre postazioni di voto (Caserta, Aversa e Piedimonte Matese o Sessa Aurunca). I promotori concludono chiedendo, tra gli altri, in primis alla Presidente Nazionale degli Ordini Infermieristici, al Prefetto di Caserta e alle OO.SS., di adoperarsi con urgenza affinché il Consiglio Direttivo dell’OPI di Caserta riattivi il Seggio elettorale presso la Sede OPI di Caserta, prevedendo, almeno, due postazioni itineranti, una per la Città di Aversa e l’altra per quella di Piedimonte Matese.