Indifferibili le assunzioni in sanità

Indifferibili le assunzioni in sanità

23 Marzo 2019 0 Di La Redazione

Il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto: “Lo sblocco del turn over è necessario per dare di nuovo ossigeno al nostro Sistema sanitario nazionale”.

Luca Coletto

Saltano i vincoli di spesa per consentire l’ingresso di nova forza lavoro nel settore che garantisce l’assistenza sanitaria. Un risultato importante non solo da un punto di vista sociale ma indispensabili per assicurare i Livelli essenziali di assistenza, fortemente “compressi” segnatamente nelle regioni in regime di affiancamento o di commissariamento.

“Il via libera della Conferenza dei Presidenti delle Regioni all’emendamento che prevede l’abbattimento dei limiti di spesa all’assunzione del personale medico – sottolinea il viceministro alla Salute, Luca Coletto – è una boccata ossigeno per il sistema sanitario nazionale che rischia l’asfissia”.

“Continuare a fare i conti sulle assunzioni del personale significa oggi compromettere la capacità di erogare i livelli essenziali di assistenza, tanto più che misure come il blocco del turn over non hanno determinato i risparmi attesi per un eccessivo ricorso alle attività convenzionate –  aggiunge Coletto –  compito della politica è quello di trovare soluzioni  nuove e immediate per far fronte ad una ormai cronica  carenza di camici bianchi, dovuta in particolare ad anacronistici vincoli giuridici ed economici”.

D’altra parte è questa l’unica soluzione possibile per rispondere adeguatamente alla penuria di medici che aumenterà, in modo esponenziale, con il pensionamento.

“Lo sblocco del turn over rappresenta, inoltre – completa il sottosegretario – una risposta al pensionamento anticipato, la quota 100, un provvedimento necessario per soddisfare le legittime aspettative dei lavoratori in generale, anche nel comparto sanitario. Infine, la definizione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale ci consentirà di dare risposte concrete puntuali e permanenti alle urgenze delle nostre aziende sanitarie”.