Il sindacato boccia la proposta dell’Aran

Il sindacato boccia la proposta dell’Aran

4 Giugno 2019 0 Di La Redazione

Contratto medici, la Cimo rispedisce al mittente l’offerta dell’Agenzia per la rappresentanza delle pubbliche amministrazione Aran: “Ambigua ed insufficiente”.

La direzione Cimo-Fesmed ha definito ambigue e insufficienti le recenti proposte di Regioni e Aran  –  incremento 2016: + 0,36% , incremento 2017: + 1,09%,  incremento 2018: + 3,48%  –  giacché permane il mancato riconoscimento della decorrenza da gennaio 2018 sull’incremento economico del 3,48% e, soprattutto, è stato proposto un accorpamento degli attuali fondi contrattuali tra dirigenza medica, sanitaria non medica e professioni sanitarie in un unico fondo (al quale, rispetto ai medici, le altre categorie apporterebbero cifre sostanzialmente inferiori se non, allo stato presente, nulle) prefigurando un danno a carico esclusivo dei medici dipendenti del Sistema sanitario nazionale.

In un momento di evidente crisi del servizio sanitario, dove il profondo disagio della categoria e la grave carenza di personale medico nelle strutture pubbliche rischia di abbassare pericolosamente i livelli minimi di assistenza, assistiamo a un atteggiamento irresponsabile delle istituzioni che su questioni normative di assoluta importanza quali le relazioni sindacali, la mobilità, il contratto individuale di lavoro o la carriera, hanno portato al tavolo tecnico proposte normative fortemente peggiorative e formule contrattuali poco qualificanti.

Tutto questo, ribadisce il sindacato medico, dimostra la mancanza di volontà delle istituzioni di affrontare un contratto che valorizzi davvero il lavoro dei professionisti e colmi le attuali carenze contrattuali, che stanno tra l’altro favorendo la fuga dei medici dalle strutture pubbliche con il rischio di arrecare un grave danno ai cittadini.

Di fronte a tale atteggiamento persecutorio, teso a smantellare le prospettive di un futuro per i medici dipendenti del SSN, la Federazione Cimo adotterà ogni strumento e azione utile a tutelare gli interessi dei propri iscritti e di tutti i medici.