Il nuovo volto del “vecchio Policlinico”

Il nuovo volto del “vecchio Policlinico”

22 Marzo 2019 0 Di Bruno Buonanno

Il manager Maurizio Di Mauro: “Nel corso di questi anni l’azienda universitaria ha portato avanti un percorso di miglioramento continuo della qualità, partendo dal rinnovamento strutturale degli edifici.

Dopo anni e anni di “direzione sanitaria” negli ospedali dell’Asl metropolitana, Maurizio Di Mauro ha quasi concluso l’impresa di modificare il più antico Policlinico cittadino, quello attualmente intitolato a “Luigi Vanvitelli”, in un complesso efficiente quanto e forse anche più di un ospedale. Merito di cui gli sono grati i cittadini che ricevono un’assistenza più puntuale, mentre a volte le organizzazioni sindacali giudicano il direttore generale troppo ospedaliero e … poco universitario.

Sull’efficienza assistenziale la Regione Campania sui propri computer ha installato una sorta di semaforo per la valutazione dei tempi di attesa che in Campania rappresentano un problema serio, ma veramente molto serio. Il Policlinico “Vanvitelli”, grazie all’impegno del direttore Di Mauro, del rettore e del preside di Facoltà ha centrato la linea verde. Su oltre 155 prestazioni al momento ha il via libera su tutto il fronte. Con un solo giallo segnalato dalla Regione e un <rosso> assegnato per un giorno di ritardo rispetto al tempo limite programmato.

“Nel corso di questi anni l’azienda universitaria ha portato avanti un percorso di miglioramento continuo della qualità – ricorda Maurizio Di Mauro –  partendo dal rinnovamento strutturale degli edifici, potenziando i servizi e facendo il possibile per superare la graduale carenza degli organici”.

La chirurgia si  ritrova oggi con due complessi operatori rimessi a nuovo recentemente e fra qualche settimana nel polo di Cappella Cangiani verrà inaugurato un terzo complesso operatorio. La preospedalizzazione centralizzata consente ai pazienti di sottoporsi agli esami necessari per un intervento chirurgico senza bisogno di ricoverarsi, mentre nel reparto di week surgery  vengono assistiti i cittadini che possono essere trattati in un arco temporale non superiore ai cinque giorni.

Vola il dipartimento di ostetricia e ginecologia che con un nuovo complesso chirurgico (2 sale operatorie e 2 sale parto, una delle quali è attrezzata per il parto in acqua) ha effettuato in un anno 4mila accessi in pronto soccorso e su un totale di 750 parti i cesarei non supera il 17per cento, media al di sotto della soglia minima – il 24 per cento – richiesta dalla Regione.

L’occhio “ospedaliero” del manager Di Mauro ha fatto attivare un percorso diagnostico terapeutico  assistenziale per il piede diabetico con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di amputazioni; per i pazienti oncologici è stata organizzata una “porta unica di accesso” che garantisce un immediato supporto multi specialistico.

Strategicamente il “Vanvitelli” è leader indiscusso nella cura dei pazienti con malattie rare. Segue circa 8 mila pazienti di cui quasi un quarto provenienti da altre Regioni. E non è un caso se quattro unità operative dell’Azienda universitaria sono state inserite nella Rete Europea delle Malattie Rare quali centri di riferimento europeo. Il Centro per le retinopatie ereditarie, che segue circa 2.500 pazienti ha un reparto interamente ristrutturato con tecnologie di altissima qualità che trova pochi equivalenti in Europa e dove sono in corso ricerche condotte in cooperazione con Università Europee e Statunitensi finalizzate al trattamento della cecità neonatale e al tentativo di restituire, almeno parzialmente, la capacità visiva al bambino cieco.

E’ il Policlinico più antico di Napoli che, proprio per questo, negli anni dal centro storico ha trasferito reparti e specialità in altri ospedali come il Monaldi e il Cto e l’ospedale di Caserta senza però chiudere i vecchi locali e dire addio al quadrilatero di Piazza Miraglia.

“Gli obiettivi per l’immediato futuro sono già delineati e comprendono – spiega il direttore generale Di Mauro – la creazione di un Pronto soccorso generale indispensabile non solo per l’utenza del centro storico di Napoli ma anche per il completamento dell’offerta formativa agli studenti di medicina, il potenziamento delle attività di diagnostica per immagini con la creazione di un’unità dedicata alla radioterapia e l’inaugurazione di un terzo complesso operatorio”. Avanti con il Policlinico-ospedale: le novità rivestono un’importanza ancora più peculiare vista la contrazione dei posti letto e delle prestazioni diagnostico assistenziali nell’area del Centro Storico di Napoli legata alla chiusura della quasi totalità dei presidi ospedalieri della zona.