Francesco Cardinali, lo sport è vita, amicizia, competizione

Francesco Cardinali, lo sport è vita, amicizia, competizione

7 Aprile 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

“…Mi auguro fortemente che il riavvio dei campionati regionali di vertice, sia maschili che femminili, di calcio a 11 e di futsal, possa essere un segnale di speranza per tutto il movimento del calcio dilettantistico italiano. Un mondo che ha pagato e che sta pagando ancora a caro prezzo le conseguenze di un’emergenza che nessuno di noi avrebbe immaginato potesse protrarsi così a lungo e stravolgere in modo così pesante la nostra quotidianità. Non posso non rivolgere un pensiero alle Società e ai tantissimi giovani che al momento non potranno riprendere le attività. In modo particolare per questi ultimi auspico che la FIGC, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, si adoperi per individuare le necessarie strategie affinché a quanti più giovani possa venire ridotto l’impatto negativo dello stop forzato, sia dal punto di vista tecnico che sociale.

Vorrei, infine, che il Governo, possa finalmente approntare un programma logico e coerente per il rilancio dello sport di base, prendendo coscienza dell’importanza delle Società dilettantistiche che nell’offerta sportiva del Paese assolvono a compiti che, almeno di indirizzo, dovrebbero essere dello Stato. Lo sport, ed il calcio per la sua capillare diffusione, non possono più essere considerate attività non essenziali per il benessere fisico e psicologico degli italiani. Così come per le ricadute positive in termini sociali ed economici sui singoli territori…” Questo un estratto dal messaggio di augurio che Cosimo Sibilia, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti ha rivolto ai suoi associati.

Inoltre, come noi da tempo andiamo predicando, confortati dal giudizio di autorevoli personalità del mondo scientifico, Sibilia sostiene che esiste la “consapevolezza che in sicurezza e con i giusti comportamenti, riprendere a giocare è possibile”.

Di questo parliamo con un valido agonista. Francesco Cardinali è nato ad Anagni il 21/01/1990. Nutre fin da subito una passione per il calcio ed inizia all’età di 6 anni a dare i primi calci al pallone.
La sua carriera comincia nelle giovanili dell’Anagni calcio dove arriva fino ai giovanissimi, poi si trasferisce al Colleferro calcio e lì giunge fino alla prima squadra e fa il suo esordio a 16 anni nel campionato di eccellenza laziale. Ha modo così di mettersi in mostra e viene successivamente acquistato dal Torino calcio, prima esperienza lontano da casa. A fine stagione 2018, deve misurarsi con un grave infortunio che lo spinge a rimodulare il suo percorso calcistico. Approda dunque al Frosinone e poi al Boville calcio in serie D, intanto mette su famiglia e decide di trovare un lavoro sicuro. Ma chi è calciatore agonista non resiste lontano dal pallone e quindi, conciliando lavoro e sport non può rifiutare l’ingaggio dell’Anagni. Dalla prima categoria in 4 anni, grazie anche al suo grande contributo, la squadra è riuscita ad approdare in serie D ed oggi, coniugando, con grande sforzo fisico lavoro e sport agonistico, nel ruolo di capitano continua a militare nell’Anagni. Sposato da 9 anni con Martina ha due splendide bambine Gaia (di 8 anni) e Sofia (di 3 anni).

Come ha vissuto e vive Francesco Cardinali la paura della pandemia, del contagio ed il disagio per le indispensabili misure restrittive?

La pandemia la sto vivendo con molta paura, soprattutto per le persone a me care, perché comunque sono l’unico che esce di casa e potrebbe portare il virus nell’ambiente domestico. Cerchiamo di rispettare tutti i distanziamenti possibili sperando di non essere contagiati. Avendo una famiglia ho molta paura, e spero con tutto il mio cuore che tutto questo finisca al più presto!

Quanti danni la pandemia, i lockdown e la confusa gestione politica hanno arrecato al Calcio Dilettantistico?

I danni che la pandemia ha portato al calcio dilettantistico sono tanti. Da circa un anno e mezzo lo sport è fermo, sappiamo quanto sia importante lo sport per i ragazzi, lo sport è vita, è amicizia, è competizione e tutto questo è fondamentale per un ragazzo. Speriamo che non si debba aspettare ancora molto per tornare tutti insieme come prima.

Il calcio è uno dei mezzi di comunicazione migliori al mondo: è imparziale, apolitico e universale. Franz Beckenbauer. Cosa rappresenta per Lei il Calcio?

Il calcio per me è tutto, senza il calcio non saprei cosa fare, sono più di 25 anni che gioco in mezzo a questo rettangolo verde e se potessi non me ne andrei mai! Ho una splendida famiglia è quindi anche a casa ho il mio da fare, ma il calcio mi ha insegnato tante cose, e ancora oggi mi insegna tanto. In generale lo sport è fondamentale per la crescita psicofisica e sociale dei ragazzi. Spero che le mie bambine incomincino subito a praticare la disciplina sportiva più interessante per loro, io sicuramente le sosterrò!