Elezioni Enpam: in una lettera aperta la posizione dello Smi

Elezioni Enpam: in una lettera aperta la posizione dello Smi

11 Maggio 2020 0 Di Cosmo De Matteis*

“Gentile Direttore, molto si sta scrivendo in questi giorni circa l’opportunità del rinvio delle elezioni Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici).

Tutti i sindacati che, tramite i loro vertici, hanno un ruolo in Enpam, hanno espresso la loro contrarietà alle criticità evidenziate dalle Associazioni firmatarie della nota del 4 maggio in cui le stesse si appellavano al legislatore per ottenere un rinvio della tornata elettorale. Non ci stupiamo.

Tutti, più o meno con parole diverse, hanno affermato: “Giova, dunque, rilevare che le modalità secondo le quali si sta svolgendo il procedimento elettorale per il rinnovo dei membri dell’Assemblea nazionale e dei componenti dei Comitati Consultivi della Fondazione Enpam sono ispirate alla massima pubblicità, trasparenza e democraticità, garantendo la più completa ed assoluta partecipazione di tutti i soggetti interessati a parteciparvi”.

In realtà, il procedimento con voto telematico, peraltro non previsto dagli attuali regolamenti, è stato non solo tardivamente declinato, ma non risulta adeguatamente regolamentato.

Infatti, l’accesso all’area riservata, necessario all’espletamento del voto, non è idoneo a garantire la corrispondenza tra votante ed elettore, né la segretezza del voto espresso e ciò rileva tanto più considerato che è prassi costante che le credenziali di accesso siano detenute da soggetti terzi, legittimamente delegati dall’iscritto. Se è vero che è onere di ciascun professionista evitare usi inappropriati delle stesse, è altrettanto vero che non si può pretendere di modificare o comunque prescindere da una prassi diffusa nell’espletamento di un diritto così importante come quello di voto, senza prevedere un sistema di accesso ad hoc e pienamente garantista, anche e soprattutto del diritto alla riservatezza.

L’assenza di un sistema di accesso specifico dimostra ancora una volta come i tempi ridotti e l’emergenza sanitaria in essere non siano in grado di garantire una procedura elettorale pienamente soddisfattiva dei principi e diritti in gioco.

Ciò comporta una indubbia violazione del diritto di voto dal momento che soggetto votante potrebbe essere un soggetto sprovvisto di tale diritto, con conseguente violazione del principio di democraticità.

Inoltre, tale meccanismo, non garantirebbe neppure una “completa e assoluta partecipazione” di tutti gli aventi diritto, tanto è vero che per alcune categorie non risultano nemmeno pervenute candidature.

Né sembrerebbe rispettato il principio della trasparenza, visto che alcune liste sono state ammesse con riserva, che verrà sciolta solo all’atto di proclamazione degli eletti. Inoltre, la comunicazione dell’ammissione con riserva non è stata trasmessa ai singoli interessati con idonei strumenti aventi valore legale, ma con una semplice pubblicazione di tale determinazione sul portale.

A ciò si aggiunga che, tale ammissione con riserva deriva dal fatto che, come ammesso dallo stesso Ufficio Elettorale Centrale, ci sono stati problemi nella raccolta delle firme di supporto, dimostrando quindi che il procedimento elettorale telematico adottato non è poi così efficiente, né garantista.

Le procedure elettorali possono essere ritenute accessibili a tutti gli aventi diritto ed ispirate ai principi di democraticità, pubblicità e trasparenza, quando sono in grado di garantire le stesse opportunità a tutti, a prescindere dal proclamato impegno di ciascun sindacato e a prescindere, aggiungo, dall’appartenenza ad un qualsivoglia sindacato.

Non si può, infatti, misurare l’accesso alle procedure elettive in base all’impegno delle Sigle sindacali, prescindendo cioè dalle singole situazioni, personali e professionali, comuni a ciascun avente diritto. Le procedure elettorali devono, tanto più durante un’emergenza epidemiologica, garantire l’accesso alle stesse a tutti gli aventi diritto, tenuto conto delle esigenze della categoria medica occupata in prima linea a fronteggiarla ed indistintamente dall’effettivo apporto della sigla sindacale alla quale aderiscono.

Sicuramente l’impegno profuso dalle OO.SS. firmatarie della nota del 4 maggio 2020 è orientato a garantire ai propri iscritti la possibilità non solo di partecipare attivamente a tali procedure elettorali, ma anche di poter fronteggiare l’emergenza epidemiologica in cui sono coinvolti in prima persona senza dover confrontarsi con una procedura elettorale mai adottata prima e oltre tutto inidonea ed inefficiente, dagli esiti incerti.

Rispondo, poi, a chi nega che sia opportuno mutare l’assetto statutario e regolamentare della Fondazione, chiamando in causa la incomprimibile autonoma volontà della Fondazione, in merito al proprio assetto organizzativo e regolatorio e nega vi sia stata, nel tempo, una cristallizzazione dei poteri.

*Presidente Emerito Nazionale del Sindacato Medici Italiani