Devid Gualtieri: “Il calcio va vissuto con divertimento”

Devid Gualtieri: “Il calcio va vissuto con divertimento”

26 Gennaio 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

All’inizio l’ho vissuta con incertezza,lo sport ha subito un brutto colpo soprattutto perché lo sport è aggregazione,ma c’era fiducia e speranza…poi lentamente la situazione è migliorata e proprio lo sport è diventato un punto d’aiuto fondamentale per ogni persona a superare la fase critica e gli strascichi psicologici e sociali che il covid ha lasciato.

La paura del contagio è stata gestita molto bene da tutti diciamolo….tranne qualche imprudente e qualche stupido alla fine tutti hanno adottato le misure anticontagio e siamo andati avanti. Le misure restrittive hanno permesso di evitare danni peggiori quindi il disagio è stato minore.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Il calcio è lo sport che forse ha meno sofferto e pagato dazio ma comunque la politica non ha aiutato,anzi..nelle categorie dilettantistiche i campionati si sono fermati e questo ha creato un grave danno soprattutto sociale ma fortunatamente grazie alla caparbia e la tenacia di tanti imprenditori è ripartito, anche se adesso è arrivato il momento di fare una riforma importante per salvaguardare il movimento e tutelare soprattutto i tanti giovani che praticano questo sport, le strutture devono essere idonee soprattutto a livello igienico sanitario.

Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

Non mi ha spinto nessuno, è stata la folgorazione, all’epoca Baggio e del Piero erano dei pilastri del calcio italiano e io essendo juventino, come tanti bambini quando giocavamo per strada ci ispiravamo a loro.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

La forza di volontà conta tanto quanto aimé alla fortuna, al talento e soprattutto, nel mondo del calcio, alle amicizie….purtroppo è così …per emergere in questo mondo oltre ad essere bravo e avere una grande forza di volontà se non hai amicizie o comunque qualcuno che ti spinge non vai da nessuna parte.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Il consiglio principale è quello di vivere il calcio come un divertimento, una seconda casa, una seconda famiglia e farlo con serietà e rispetto verso gli altri, il resto viene da se.