Cristian Gandini, grazie allo sport ho creato il mio carattere e le mie idee

Cristian Gandini, grazie allo sport ho creato il mio carattere e le mie idee

1 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

La Pallanuoto è una disciplina sportiva che richiede una preparazione importante e delle caratteristiche fisiche particolari. I ragazzi che la praticano tendono crescere più alti e corpulenti dei loro coetanei, ma la Pallanuoto è anche una disciplina di squadra che esalta le relazioni tra i giocatori e la forza del gruppo e questo risulta determinante per consentire la socializzazione anche ai ragazzi più timidi.

 Può  sicuramente contribuire a prevenire problemi osteoarticolari, aiuta a tenere sotto controllo il peso e non ha controindicazioni particolari.
Durante l’allenamento, infatti, entrano in funzione più muscoli contemporaneamente, generando un forte impegno cardiovascolare respiratorio, che può essere supportato solo da un fisico molto allenato.

La Pallanuoto richiede una buona tecnica natatoria quindi è fondamentale per i giovani che vogliono avvicinarsi a questo sport essere dei bravi nuotatori. Per questo motivo è tra i 6-10 anni che il bambino deve acquisire queste capacità andando in piscina, così da essere in grado di muoversi bene in acqua.
Generalmente le selezioni cominciano verso i 10 anni, ma è possibile iniziare anche prima. Ciò che è invece fondamentale è saper già nuotare bene i tre stili principali: dorso, rana e stile libero.
La Pallanuoto è uno sport di contatto fisico che rafforza l’intera muscolatura, accresce la resistenza, sviluppa le potenzialità respiratorie e migliora il coordinamento motorio. I corsi rivolti ai piccoli principianti insegnano a stare in acqua in completa sicurezza, con movimenti di galleggiamento verticale e spostamenti: soltanto una volta apprese tutte le tecniche di base è possibile esercitarsi sulle tattiche di gioco, con passaggi e tiri in porta. Oggi parliamo di Pandemia, Sport e Salute con un pallanuotista di lungo corso: Cristian Gandini.

Ha iniziato a giocare ad Imperia dove ha esordito in A1 nella stagione 2009/2010.

Poi in forza alla R.N. Camogli per due anni, conquistando l’oro U17 e U20 e partecipando nel 2012 al campionato di A1.  Partecipazioni e piazzamenti nelle manifestazioni e tornei con la Nazionale Giovanile tra cui il bronzo agli Europei di Malta U18. Poi il passaggio alla RN Sori dove ha giocato per tre stagioni e nel 2014 promozione in A1 e argento U20.

Successivamente per un anno a Bogliasco e poi a Torino sempre in A1. 

Dopo l’esperienza piemontese ha militato per due stagioni nella R.N. Salerno, conquistando nella stagione 2018/2019 la promozione in A1. Nella stagione 20020/2021 ha indossato la calottina dell’Anzio Waterpolis conquistando la promozione nella massima serie. 

Come ha vissuto e vive, come ha affrontato e affronta la paura della pandemia, del contagio e il disagio per le indispensabili misure restrittive?

Di sicuro non è stato facile per nessuno cambiare stile di vita e adattarsi alla difficile situazione sanitaria che il Covid ha creato. 

Personalmente cerco di vivere la quotidianità non nella paura e nell’ansia, seguo le norme che ci sono state imposte, e pongo molta attenzione ai consigli che ci sono stati dati in tutti questi mesi, rispettando sempre il prossimo. La nostra routine e le nostre abitudini sono completamente cambiate da un momento all’altro, speriamo che con la campagna vaccinale si risolva o quantomeno si possa tornare a vivere una vita all’insegna della normalità. Il periodo più complicato, personalmente, è stato quello subito dopo l’estate, dove si pensava che grazie al lockdown totale, il Covid e la situazione contagi fosse completamente sotto controllo; purtroppo non è stato così, abbiamo dovuto affrontare tanti mesi con pesanti restrizioni che ci hanno messo a dura prova; l’andare a prendere un caffè al bar o mangiare al ristornate erano diventata azioni rarissime.

Fortunatamente c’è stato lo sport che mi ha aiutato a passare questo periodo difficile, gli allenamenti non si sono mai fermati e mi sono concentrato sulla stagione agonistica, oltre allo sport ho avuto più tempo da dedicare ai miei hobby, le mie passioni e allo studio. 

Secondo lei quanti danni hanno causato allo Sport in generale, ed alla Pallanuoto in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Quantificare i danni che ha subito il mondo dello sport, non solo la pallanuoto, è impossibile. È stato un anno davvero difficile per tutti gli sport, e il mondo del fitness. Ancora oggi molte palestre e piscine non hanno riaperto perché hanno subito troppe perdite durante l’anno passato.

La pallanuoto ha ripreso a singhiozzo dopo l’estate, tra tamponi, piscine chiuse, restrizioni è stato davvero complicato completare la stagione. Molte squadre traevano i maggiori profitti dai corsi nuoto, e dalle pubbliche attività che si svolgono all’interno di una piscina, il che ha fatto sì che molte società facessero dei passi indietro, basta vedere ad esempio la squadra della sport management che ha dovuto rinunciare ad iscriversi e a partecipare al campionato di A1 dopo tanti anni ai massimi livelli. 

Sulla gestione politica è difficile dare un giudizio, col senno di poi è facile dire e giudicare… “si poteva fare”, “sarebbe stato meglio” ecc… la verità è che ha regnato confusione e paura, dovuta a un continuo evolversi e diffondersi del virus che ha reso impossibile prendere delle decisioni che riuscissero a salvaguardare e mettere d’accordo più discipline sportive. 

Indubbiamente le palestre e piscine hanno subito delle restrizioni più pesanti e protratte nel tempo, questo ha portato malumore nell’ambiente clorato e del fitness… speriamo che nei mesi a venire si torni alla normalità

Quanto valore lei attribuisce al binomio sport e salute, ovvero quanto è fondamentale la pratica sportiva per il conseguimento e il mantenimento della salute psicofisica?

Il rapporto sport e salute rappresenta indubbiamente un connubio vincente per quanto riguarda la ricerca di un stato psicofisico il più ottimale possibile. Lo sport, non per forza svolto a livello agonistico, si sa, fa bene alla salute, sopratutto stiamo vedendo in questo periodo, come l’importanza che ha svolgere un’attività fisica, porta ai suoi benefici, non solo a livello fisico ed estetico, ma proprio porta un benessere a livello mentale. Il praticare uno sport e avere uno stile di vita sano, in termini anche di alimentazione, ci tiene lontani da vizi o dipendenze, ad esempio alcol e fumo; soprattutto può essere anche un ancora di salvataggio per tanti giovani, che vengono tolti “dalla strada”. 

Una pratica costante di uno sport o comunque una regolare attività fisica, ci aiuta a diminuire il rischio di patologie e ha effetti positivi per quanto riguarda la gestione dello stress, la riduzione dei sintomi di ansia. Tramite lo sport miglioriamo le capacità di gestione delle relazioni con le persone, oltre che produrre un dispendio energetico quindi di conseguenza una diminuzione del rischio di obesità. 

Chi conduce una vita sana conduce indubbiamente una vita più felice e in salute. 

Che cosa le hanno dato in termini di crescita sociale, personale, professionale l’attività sportiva in generale e la Pallanuoto in particolare? 

Allo sport, soprattutto la pallanuoto, devo tutti i valori e i comportamenti sui quali fondo la persona che sono oggi. Grazie alle esperienze che ho vissuto tramite la pratica di uno sport di squadra, ho imparato, (o meglio sto imparando; perché non si smette mai di imparare) a stare all’interno di un gruppo, quindi rapportarmi con persone, seguendo e rispettando delle regole e delle gerarchie. 

Cambiando più di una volta squadra e città ho avuto modo di conoscere e confrontarmi con più persone, non solo nel campo della pallanuoto o dello sport in generale, questo ha fatto si che piano piano creassi il mio carattere e le miei idee e mi ha permesso di migliorare come persona. 

Sicuramente l’insegnamento più importante che posso trarre da tutti questi anni nel mondo dello sport è che se vogliamo rincorrere un sogno, raggiungere un obiettivo, che sia di squadra  o individuale, bisogna lavorare sodo, con costanza, giorno dopo giorno, con umiltà, e sacrificio; facendo della determinazione e della consapevolezza, educazione e rispetto per il prossimo, i valori su cui fondare la nostra persona, valori che ci dovranno sempre accompagnare, non solo nello sport ma nella vita.