Covid, Oms: cruciale continuare sorveglianza su variante ‘Pirola’

Covid, Oms: cruciale continuare sorveglianza su variante ‘Pirola’

31 Agosto 2023 Off Di La Redazione

“C’è bisogno che la sorveglianza e il sequenziamento continuino e che i Paesi continuino a riferire, in modo che possiamo avere una valutazione del rischio completa della varianti in circolazione, inclusa BA.2.86. Questo è veramente cruciale”. Parla così su X (ex Twitter) Maria Van Kerkhove, responsabile tecnica per la pandemia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in merito alla nuova variante denominata ‘Pirola’, recentemente inserita dall’Oms tra le varianti da monitorare. È anche il virologo Fabrizio Pregliasco a sollevare grande attenzione sulla nuova variante, “Prepariamoci a quello che sarà un rialzo dei contagi Covid”, sulla scia delle nuove varianti. Pirola “ha delle caratteristiche che non ci piacciono molto: molte mutazioni, in particolare una che si rifà alla vecchia variante Delta e una addirittura al ceppo ancestrale di Wuhan. Tutto questo fa evidenziare una capacità diffusiva più elevata e la necessità di un monitoraggio”, spiega il virologo.

Van Kerkhove ha ricordato che a oggi “sono stati identificati pochissimi casi, circa 10” del nuovo ceppo del virus SarsCov2. “Tuttavia, sappiamo che questa variante è stata rilevata nelle acque reflue anche in altri Paesi”. Al momento, ha aggiunto, “abbiamo informazioni troppo limitate per essere in grado di valutare la variante in rapporto alle altre. Il nostro Tecnical Advisory Group for Virus Evolution si sta incontrando regolarmente per valutare le informazioni disponibili”, ha sottolineato. “Queste nuove varianti – Pregliasco – si inseriscono in una situazione che vede l’ultima onda ‘importante’ di casi Covid risalente all’inizio di quest’anno. Ormai sappiamo che dopo sei mesi dalla guarigione o dalla vaccinazione c’è un calo della possibilità di protezione e così si fanno avanti le continue ‘variazioni’ sul tema di questo virus”. Mutare “è la sua forza, la sua capacità. Il vaccino in arrivo è basato sulla variante Omicron XBB”. Quindi, conclude l’esperto, “io dico: prepariamoci a un rialzo” di Covid “e all’esigenza di ricordarci quelle prescrizioni anti-contagio, che anche lo stesso ministero ribadisce. Seppur giusto togliere l’obbligo di isolamento” in caso di positività al virus, “resta importante avere grandissimo buonsenso, ed è infine cruciale il rilancio della vaccinazione”.

La nuova variante Covid presenta “un numero significativo di 40 mutazioni che potrebbero aiutare il virus a eludere la risposta immunitaria” ma “due sono in particolare da monitorare perché potrebbero renderla più diffusibile”. Finora è stata isolata in cinque Paesi ed è ancora presto per sapere se si tratti ancora di Omicron e se sia pericolosa, ma “ad oggi sembra essere il ceppo Sars-CoV-2 più sorprendente osservato a livello globale dall’inizio di Omicron”. A tracciare il quadro è un articolo pubblicato oggi sul Journal medical virology, a cura di Massimo Ciccozzi, dell’Unità di statistica molecolare e di Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, e Fabio Scarpa, del Dipartimento scienze mediche dell’Università di Sassari. Il primo caso della nuova variante, rapidamente posta sotto monitoraggio dall’Organizzazione mondiale della Sanità, è stato segnalato in Danimarca il 24 luglio. Successivamente è stata isolata in Sud Africa, Stati Uniti, Danimarca, Israele e Regno Unito. “La cosa ritenuta di particolare interesse è che, diversamente da altre varianti, manca un nesso epidemiologico tra i vari casi”, chiarisce Ciccozzi, “ovvero i casi non sembrano collegati tra loro e con il primo”. “Finora – prosegue – sono stati sequenziati solo 10 genomi e sebbene con un numero basso di prevalenza, sono state rilevate diverse nuove mutazioni se confrontate con il presunto antenato BA.2”. Tra di essi “vi sono due mutazioni da tenere sotto controllo sulla proteina Spike, che svolge una funzione cruciale nelle infezioni e nella risposta immunitaria: una che richiama il ceppo originale di Wuhan e un’altra che ricorda la variante Delta”. Lo studio si basa sui pochi sequenziamenti finora disponibili ma in base a questi dati non vi è al momento “alcuna indicazione per considerare questa come una nuova variante significativamente preoccupante”, conclude Ciccozzi e “sono necessari ulteriori dati per capire se la variante sarà pericolosa o meno”.

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/covid-oms-cruciale-continuare-sorveglianza-su-variante-pirola-/?xrtd=YXLCSATYSRXYYYLPTCRCAAR