Commissariamenti in sanità? Se ne parla dopo le feste

Commissariamenti in sanità? Se ne parla dopo le feste

18 Dicembre 2018 0 Di Luigi Garbo

Il tema commissariamenti potrebbe entrare nel Patto per la Salute. Ma su incompatibilità il Ministero non farà marcia indietro. Su De Luca tutto rinviato a dopo le feste.

C’è stata una importante riunione ieri, sul Lungotevere Ripa al Ministero della Salute, tra il Ministro Giulia Grillo e le Regioni. Al centro del confronto il tema dei commissariamenti (era presente anche il presidente campano Vincenzo De Luca), su cui si sta riflettendo e su una possibile riforma da inserire nei lavori del Patto per la Salute che dovrà essere sottoscritto entro il prossimo 31 marzo.

Una riforma dei commissariamenti in sanità da inserire nel Patto per la Salute: uno spiraglio sembra essersi aperto.

Insomma, a quanto si apprende, una sorta di riforma dei commissariamenti potrebbe entrare nella discussione del nuovo Patto anche se, sull’incompatibilità presidente-commissario appena approvata nel Dl Fiscale dal Ministero della Salute, non ci sarà nessun passo indietro.

Sulle stesse posizioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (la cui poltrona da commissario è in forte bilico, anche se la decisione in merito arriverà dopo le feste natalizie) anche il presidente del Molise Donato Toma (in collrgamenti video) ovvero l’altro governatore che insieme a quello campanoche più si sono battuti contro la norma nel Dl Fiscale.

“Abbiamo sottoposto al ministro il piano triennale di fuoriuscita dal commissariamento. Il clima del confronto è stato sereno e le valutazioni di merito”. Ha detto all’Ansa De Luca al termine dell’incontro.

“Abbiamo ricordato che da cinque anni abbiamo raggiunto un equilibrio finanziario in sanità, siamo in attivo. Quindi il principale ostacolo che motiva il commissariamento è superato, per quanto ci riguarda. Non era finora stato sottoposto al Governo il piano di fuoriuscita, che ha la durata di un triennio e va presentato perché al termine del commissariamento il Ministero dell’Economia e della Salute devono coordinare e accompagnare questa fase di passaggio. Il Governo valuterà i documenti”. Prossimo passo, l’approvazione del nuovo piano ospedaliero.

“Da dieci anni manca. Ma riteniamo – spiega De Luca – di avere tutte le condizioni per approvarlo. Abbiamo avuto un confronto con i diretti interessati e riteniamo di aver fatto un buon lavoro, la versione presentata risponde a tutti i criteri richiesti. Abbiamo fiducia che si concluda anche questo capitolo”. Il che è urgente, conclude, “perché se vogliamo stabilizzare i lavoratori, in base alla legge Madia sul pubblico impiego, dobbiamo approvarlo entro il 31 dicembre”.

“Un confronto chiaro e cordiale”, ha detto sempre all’Ansa il presidente della Regione Molise, Donato Toma. “La ministra – ha aggiunto Toma – si è dimostrata disponibile all’ascolto e al `miglioramento´ della delibera del Consiglio dei ministri in relazione alle esigenze del Molise. Non transige, però – ha concluso il vertice di Palazzo Vitale – sull’incompatibilità presidente-commissario”.

All’incontro era presente anche il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi che ha disegnato le priorità degli Enti locali da inserire nel nuovo Patto. “Risolvere il nodo del personale sanitario e mettere a punto forme alternative al commissariamento, sono queste le priorità delle Regioni per il nuovo Patto per la Salute, i cui lavori inizieranno a gennaio subito dopo le festività”.

“Oggi abbiamo posto le basi della discussione sul nuovo Patto per la Salute”, ha detto l’assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, “su cui inizieremo a lavorare in modo organico a partire da gennaio. Il ministero aveva già delineato gli obiettivi e allo steso modo anche noi abbiamo descritto un percorso e dei punti, che in buona parte erano già alla base del Patto della Salute precedente”.

“Le priorità – prosegue – sono quelle di risolvere il nodo del personale e poter operare nuove assunzioni. Per farlo dobbiamo superare il limite di spesa per il personale sanitario fissato al livello 2004 decurtato dell’1,4%. Si tratta per noi rispondere complessivamente solo sull’equilibrio di bilancio e non sui singoli capitoli del bilancio”.

Accanto al nodo del personale, conclude Venturi, “c’è quello di valutare strumenti alternativi rispetto ai commissariamenti, che potrebbe essere l’affiancamento di regioni virtuose a quelle con risultati di salute meno efficaci”.