Christopher Gandola: “Lo sport mi ha insegnato a mettermi sempre in discussione, a non sentirsi mai arrivati”

Christopher Gandola: “Lo sport mi ha insegnato a mettermi sempre in discussione, a non sentirsi mai arrivati”

11 Settembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Lo Sport è fondamentale nell’età evolutiva. Infatti sicuramente influisce sullo sviluppo dell’autostima e delle relazioni con gli altri.  Praticare attività fisica in modo regolare, infatti, contribuirà a sviluppare nei bambini le capacità organizzative, di ordine e metodo. Apprendere le regole del gioco e imparare a rispettarle li educherà alla disciplina nella vita di ogni giorno, portando ottimi risultati anche nel rendimento scolastico.

Parliamo di Sport, Salute e bambini con un valente atleta ed istruttore: Christopher Gandola, Nato ad Atlanta (usa) il 29 ottobre del 1989.
 Istruttore di atletica presso l’atletica Arcs Perugia; Osteopata/ Massofisioterapista; Responsabile Terapista del Pontevecchio Calcio che milita nel campionato di Promozione, dal 2016 al 2020 ha lavorato come Terapista anche al Rugby Perugia che milita nella seria A di Rugby; Atleta ancora in carriera che vanta personali di 10.71 su 100m, 7.24 salto in lungo e 6.86 nei 60 piani.

Come ha vissuto e vive la paura della Pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

La Pandemia l’ho vissuta abbastanza “normalmente” ,  intendo che da sportivo e istruttore , ti adatti alle regole del gioco e se le regole del gioco sono quelle ti adatti e cerchi una tua nuova routine e normalità in quello che hai, rispettando quelle che sono le regole del gioco, per poter sopravvivere ed andare avanti.  Noi sportivi tendenzialmente siamo ligi alle regole ed a rispettarle , quindi  rispettare delle norme di buon senso per un bene  che è collettivo è stato semplice. Fortunatamente a livello lavorativo, insegnando uno sport individuale ed essendo un terapista diciamo che non ho avuto molti stop forzati, ma comunque paura del contagio vero e proprio non ne ho mai avuta, prendendo sempre le giuste precauzioni. La paura non deve limitarci e non dobbiamo pensare solo al contagio come sinonimo di morte, perché, per fortuna, esistono anche i guariti, e ogni tanto ci scordiamo di vedere il lato positivo delle cose. La pandemia stessa è stata un’opportunità per migliorare e evolvere ed acquisire delle competenze che magari non avevamo ed è stata una grande opportunità per prenderci cura di noi stessi.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed alle discipline che lei pratica la pandemia e la confusa gestione politica?

Essendo istruttore di uno sport individuale, eccetto il primo anno, successivamente abbiamo lavorato abbastanza regolarmente, il danno reale di questo apri e chiudi, è un danno al tessuto sociale, alle famiglie che non si fidano di lasciare i figli con altri bambini, bambini che non si toccano più per paura del contagio, bambini che sono sempre più distaccati dal prossimo. E per questo sicuramente pagheremo le conseguenze nei prossimi anni, perché   e il danno non emergerà nel breve e medio periodo, ma ci riguarderà da qui a 10 anni.  Quindi il danno più grande è sociale, è la carenza di altruismo e attaccamento al prossimo. 

Quanto valore lei attribuisce al binomio Sport-Salute?

MENS SANA IN CORPORE SANO, lo Sport è fondamentale per mantenerci in salute, l’enorme quantità di articoli scientifici attestano la sua efficacia nell’ abbassare  il cortisolo cattivo  generato dallo stress , ci fa stare in salute perché il tenerci in movimento è una sorta di papa di drenaggio, insomma lo sport è vita, lo sport è fondamentale per il nostro sistema immunitario perché se praticato con  coscienza e  con criterio senza stare in zone di overtrainig o di detering il nostro corpo mantiene una perfetta omeostasi e  ne consegue   uno stato di salute nettamente migliore sia a livello psichico che fisico.  Praticare sport in modo intelligente ci rende più giovani più forti, ma, sicuramente, con una risposta immunitaria più forte.

Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale lo Sport in generale e le pratiche sportive di cui è rappresentante?

Lavorare come Terapista in una squadra di calcio ti porta a conoscere realtà e persone differenti, ti porta a confrontarti con altri terapisti, altri preparatori ed il confronto è sempre bello perché è fonte di crescita, consente di mettersi in discussione. Mettersi sempre in discussione non ti fa mai sentire arrivato e questo ti fornisce la spinta ad essere sempre migliore. Voler crescere perché stimolato dal confronto con altre persone è bello e vitale, il sentirsi arrivati è stasi e lo stare fermi è equiparabile alla morte. Come istruttore mi hanno dato ancora di più perché l’interazione con i bambini, ad esempio, risulta molto edificante, in quanto il bambino è puro è senza filtro e quindi mi ha insegnato la schiettezza, l’essere diretto il dire quello che penso subito di impulso. Il rapporto con il bambino per un istruttore che si sente anche educatore e formatore degli uomini del futuro, è qualcosa di fenomenale perché ti poni degli obiettivi sia sportivi che pedagogici.  Lo Sport dà molto, è uno scambio di energie efficace.   Se dovessi “mettere in fila” tutti gli insegnamenti che mi ha offerto lo sport opterei per questo elenco: dedizione -passione -resilienza -autonomia personale -gestione del tempo personale – consapevolezza.