Chiesa dei Servi di Maria Sorrento, presentazione del nuovo lavoro di Antonio Parisi

Chiesa dei Servi di Maria Sorrento, presentazione del nuovo lavoro di Antonio Parisi

2 Marzo 2022 0 Di Annamaria Gargiuolo

Sabato 12 marzo, alle ore 11, presso la chiesa dei Servi di Maria in Sorrento (Na), il dottor Antonio Parisi, neurofisiopatologo, presenterà il suo nuovo lavoro scientifico, Armando Editore,” La Teoria del Cervello Autistico- il neurosviluppo umano”.

Negli ultimi anni si è detto e scritto tantissimo sull’autismo, da dove può nascere l’esigenza di scrivere l’ennesimo libro su questo argomento?

La domanda assume ancora più significato qualora dovessimo, come precisa nel suo libro l’autore, considerare che, allo stato, non esistono terapie o cure capaci di debellare l’autismo. È proprio questa la principale questione, secondo il dottor Parisi. Ad oggi non possiamo nemmeno provare a trattare l’argomento “cura”, in termini scientifici, perché non siamo capaci nemmeno di chiarire cosa accade in un cervello, nel corso delle primissime fasi del neurosviluppo umano, per generare un quadro clinico che verrà etichettato con il termine “autismo” o “disturbo dello spettro autistico”.

Purtroppo, la medicina, nel corso degli anni, ha commesso, e continua a commettere, infiniti errori nei confronti di questa patologia. Appena diagnosticata, nel 1943, veniva scambiata per una psicosi infantile provocata da una anaffettività materna. Questa “idiozia”, che non fece altro che generare gravi sensi di colpa nei genitori di questi bambini, con infauste conseguenze, fu l’unica spiegazione eziologica per quarant’anni. Ma, negli anni ottanta, la medicina perse un importante treno per cercare di rimediare al danno prodotto. Infatti, mentre le neuroscienze dimostravano che l’input sensoriale è capace di cablare i nostri circuiti neuronali, plastici per l’appunto, e, dunque, di modellare il processo di apprendimento, gli specialisti del settore (neuropsichiatri infantili) non fecero altro che spostare le loro attenzioni sul “comportamento atipico” di questi bambini.

 Tutto questo, senza minimamente mostrare alcun interesse sul cosa accade in un cervello umano mentre apprende i comportamenti umani (relazione, linguaggio).

Appare evidente che, ad ogni bambino con autismo veniva, e viene, prescritta la terapia comportamentale, senza valutare il disordine del neurosviluppo. Eppure, qualche scienziato, come spesso accade, “cantò” fuori dal coro (Carl H. Delacato).

 Alcuni autistici ad alto funzionamento (Temple Grandin) si ribellavano e mettevano il proprio cervello a disposizione degli studi scientifici, in ogni angolo del pianeta i genitori si associavano per chiedere un cambio di paradigma. Tutto questo ha generato, di recente, un profondo cambiamento, sia pratico che teorico.

Ad esempio, il genitore non solo non è più responsabile della genesi del quadro clinico, ma non può nemmeno essere messo in “un angolo” o fuori dalla porta dal tecnico di turno.

 Qualsiasi terapia venga proposta ad un bambino con disturbo dello spettro autistico deve necessariamente coinvolgere la famiglia. L’approccio all’autismo non può più riguardare, primariamente, il comportamento atipico. Lo specialista deve, primariamente, stabilire come procede il neurosviluppo del bambino che sta osservando. Ogni atipia comportamentale, ogni difficoltà, sia relazionale che comunicativa, deve essere interpretata in termini del disordine del neurosviluppo verificatosi. Oggi sappiamo che i nostri neuroni, alla nascita, hanno stabilito pochissime connessioni funzionali. Siamo la specie vivente che nasce con il cervello più grande, rispetto al peso corporeo, ma anche più immaturo. Necessitiamo di 18 anni per completare il neurosviluppo.

E’ per questo che, la Psicologia dello Sviluppo, divide il neurosviluppo in 4 fasi: fase sensori-motoria, fase educativa, fase pedagogica, fase sociale. Per Parisi, visto l’età di insorgenza, l’autismo rappresenta un disordine della fase sensori-motoria del neurosviluppo. Ecco il perché nel suo libro, “La Teoria del cervello autistico, il neurosviluppo umano, può, per la prima volta nella storia della medicina, tracciare i correlati neuronali del disturbo dello spettro autistico.