Ben due i ricoveri al San Leonardo della 27enne poi deceduta

Ben due i ricoveri al San Leonardo della 27enne poi deceduta

3 Febbraio 2019 0 Di Gaetano Milone

Sarà, come sempre in questi casi, la magistratura a scrivere la parola fine. Intanto la luce della speranza viene riaccesa dal figlio neonato che è stato dimesso dal Santobono.

Sulle cause della morte di Lucia Balzano la giovane mamma, originaria di San Giorgio a Cremano e residente a Torre del Greco – ricoverata nella mattinata di giovedì scorso all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia con stato febbrile, dopo aver subito un taglio cesareo in una clinica privata della zona vesuviana e deceduta alle 3,30 di venerdì 1 febbraio – sarà l’autopsia ad accertarne le cause.

Nel frattempo il P.M dalla Procura di Torre Annunziata, Francesca Sorvillo ha iscritto nel registro degli indagati due medici del San Leonardo mentre (a rendere il quadro più pesante) sembra trovare conferma la notizia che Lucia Balzano sia già stata visitata lunedì 28 gennaio, e subito dimessa, da un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale stabiese, dove si era recata per lo stato febbrile che l’affliggeva. Particolare sconcertante che, se confermato getta nuova luce e responsabilità sui medici che hanno sottovalutato la patologia della sventurata mamma.

All’allarme meningite diffusosi in città subito dopo il decesso della ventisettenne sventurata mamma, ha risposto con un rassicurante comunicato la direzione sanitaria dell’Asl Na 3 Sud precisando che “le condizioni della paziente, giunta in ospedale nel corso della mattinata di ieri per uno stato di malessere diffuso, sono imprevedibilmente e improvvisamente diventate critiche durante l’osservazione in pronto soccorso, richiedendo l’assistenza rianimatoria. Purtroppo, nonostante tutti i tentavi effettuati, la paziente è deceduta alle 3:30 di questa mattina. Durante il ricovero sono stati svolti anche accertamenti per la conferma del sospetto clinico di sepsi infettiva. Sono stati messi in atto con grande tempestività tutti gli interventi previsti in questi casi da parte dei sanitari intervenuti (medici d’urgenza, rianimatori, infermieri). È stata attivata immediatamente, come da prassi, una valutazione interna del percorso clinico-assistenziale ed è stato richiesto un riscontro diagnostico per accertare le cause di questo evento così drammatico. II dipartimento di prevenzione Asl Napoli 3 Sud si è subito attivato per effettuare l’indagine epidemiologica per valutare se sono necessarie le misure di sorveglianza e profilassi previste. Pur comprendendo lo stato di preoccupazione creato da questa drammatico evento, si chiarisce che al momento non esiste una situazione di allarme o di emergenza. L’Asl Napoli 3 Sud monitorerà costantemente i risultati della sorveglianza per l’adozione di eventuali misure supplementari”. Ed ancora “la sua attesa presso il pronto soccorso è stata di soli 7 minuti prima che venisse visitata. La diagnosi di sepsi infettiva resta solo un ipotesi ancora non confermata da alcuna evidenza clinica. Si ribadisce, ancora una volta, non esiste alcun pericolo di contagio sia per gli operatori ospedalieri sia per i pazienti anche nel caso venisse confermato il sospetto di sepsi”. Le condizioni di salute del bambino, partorito appena dieci giorni fa, e vissuto a contatto con la mamma, sono state monitorate dai medici del Santobono dove era stato immediatamente ricoverato e da dove è stato dimesso, in buone condizioni di salute per far ritorno al san Leonardo in attesa di rientro in famiglia.