Azienda dei Colli, tra le rose dei trapianti e le spine dei conflitti

Azienda dei Colli, tra le rose dei trapianti e le spine dei conflitti

15 Marzo 2021 0 Di Al. Ma.

“Monaldi”, 4 trapianti di cuore e due cuori artificiali ma anche un “doppio reparto” che moltiplica i costi e aumenta le difficoltà nell’organizzazione del servizio.

 

Dall’inizio di quest’anno sono stati effettuati nell’Unità Trapianti Adulti diretta dal Dottor Maiello, ben 4 trapianti di Cuore e 2 impianti di Cuore Artificiale Totale. Considerando il periodo Covid rappresentano essi un evento straordinario, tenendo conto che nel 2020 ne sono stati effettuati 23. Un numero che pone l’unità operativa guidata da Ciro Maiello tra i primi Centri Trapianti in Italia. Ma l’unità operativa chiaramente non si è limitata ai trapianti assicurando regolarmente i follow up ai pazienti che vi afferiscono. Il tutto non senza difficoltà come denuncia l’Acti Campania: “Nell’ultimo mese sono state negate più volte le sale operatorie per effettuare biopsie cardiache nei pazienti neo trapiantati, esame fondamentale per la valutazione di eventuale rigetto”.

“Ciò nonostante – prosegue l’Associazione dei trapiantati di cuore – continuiamo ad avere nel Monaldi, di fatto, due Centri Trapianti di Cuore in competizione. Il tutto perché una Unità Dipartimentale nata come esigenza per pazienti Adolescenti tra 10 – 18 anni continua ad operare con deroghe anche nel segmento Adulti, creando di fatto una competizione per l’allocazione degli organi e una malcelata doppia lista: Tutto ciò è eticamente insostenibile nel rispetto dei pazienti in attesa”.

Insomma, par di capire, un doppione che moltiplica costi e inceppa l’organizzazione sanitaria.

“Si consideri che tale suddivisione è unica in Italia ed in Europa in quanto in tutti i Centri trapianti sono divisi per fasce di età Pediatrica ed Adulti – aggiunge l’Acti Campania. L’Associazione sullo spinoso problema ha più volte sollecitato e interrogato il DG dell’Azienda dei Colli, anche sull’incremento dei costi di gestione, ma senza mai avere risposte concrete. Tali rimostranze, peraltro, sono emerse ulteriormente nel corso dell’ultima assemblea generale tenutasi in videoconferenza nei giorni scorsi ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e che non sente neanche se si evoca, indirettamente, lo spettro della Magistratura contabile.