Avellino, la terapia degli affetti

Avellino, la terapia degli affetti

2 Dicembre 2019 0 Di Tiziana Urciuoli

La rianimazione dell’Azienda Ospedaliera “Moscati” apre le porte ai parenti dei pazienti. Fascia oraria allargata per le visite in terapia intensiva.

 

Far uscire il paziente in terapia intensiva dall’isolamento affettivo al quale, sino ad oggi, era costretto da protocolli che tenevano in poco conto questo spetto. Umanizzazione della cura significa anche questo. Non solo. Oramai anche in letteratura si trovano ampi riscontri sul tema dell’incidenza della componente degli affetti sui processi di ripresa e guarigione del paziente.

L’iniziativa del nosocomio irpino diventa così un punto di incontro tra le cure assistenziali intensive e la presa in carico della persona in tutte le sue dimensioni, inclusa quella psicologica e relazionale: l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino apre le porte ai familiari dei pazienti, inaugurando la cosiddetta “Rianimazione aperta”. Rispettando alcune regole necessarie per tutelare la salute e la privacy dei degenti, parenti e amici potranno stare quasi ininterrottamente accanto ai ricoverati.

I dettagli dell’iniziativa saranno illustrati domani, martedì 3 dicembre, alle ore 11, in una conferenza stampa che si terrà nell’aula multimediale della Città Ospedaliera (primo piano, settore B, sala attigua all’aula magna). All’incontro con gli organi di informazione parteciperanno il Direttore Generale dell’Azienda “Moscati”, Renato Pizzuti, il Direttore Sanitario, Rosario Lanzetta, il Direttore Amministrativo, Germano Perito, e il Responsabile dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, Angelo Storti.

Domani, alle 11, nell’aula multimediale, la conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’iniziativa.