Ariano Irpino ripiomba nell’incubo coronavirus

Ariano Irpino ripiomba nell’incubo coronavirus

20 Maggio 2020 0 Di T.U.

Fatale sarebbe risultato il ritardo nella trasmissione dati relativo ad una persona positiva al Covid-19 che, ignara, ha continuato a svolgere la sua attività lavorativa.

 

Torna la paura nella città del Tricolle, dove il Coronavirus ha fatto registrare il più alto numero di decessi e di infetti della provincia di Avellino. Una paura che si lega alla vicenda di una commessa in un negozio di alimentari che non sapendo di essere positiva al Covid-19, ha continuato a lavorare nell’esercizio commerciale per circa due settimane, naturalmente avendo contatti con colleghi e clienti.
A denunciare l’accaduto in un post su Facebook (successivamente rimosso) è stato il medico di famiglia della donna, che ha scritto che la sua assistita, sottoposta al tampone circa quindici giorni fa, fosse venuta a conoscenza solo ieri della positività al virus. Il centro Biogem, dove è stato processato il tampone, ha trasmesso immediatamente un comunicato stampa in cui ha imputato la causa del ritardo a un guasto informatico alla piattaforma regionale, che non avrebbe registrato la positività. Ma la giustificazione non convince. La procedura, infatti, prevede che gli esiti dei tamponi vengano comunicati sia all’unità di crisi della Regione Campania che all’Asl in cui risiedono i soggetti ai quali viene eseguito il tampone, affinché si possa intervenire per attivare la sorveglianza domiciliare e avviare l’indagine epidemiologica. Quindi ci chiediamo: se la comunicazione non è arrivata a Napoli, come mai non è arrivata nemmeno a via degli Imbimbo? Forse sarebbe il caso che il centro Biogem e l’Asl di Avellino dessero qualche ulteriore spiegazione.