Antonino Sabatino: “Disciplina e costanza i valori che il Basket mi ha insegnato”

Antonino Sabatino: “Disciplina e costanza i valori che il Basket mi ha insegnato”

6 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Il Basket da sempre è uno sport che emoziona milioni di appassionati in tutto il mondo. Sviluppa la muscolatura di tutto il corpo in modo armonioso, migliora i riflessi e la coordinazione tra mente e corpo. È uno sport divertente in cui si possono cambiare le sorti di una partita nel giro di frazioni di secondo, che promuove lo spirito di gruppo e la socializzazione tra i ragazzi.

Oggi ne parliamo con un giovane atleta casertano, orgoglio della sua città e non solo, Antonino Sabatino, nato a Caserta il 31/03/2000. Cestista professionista e laureando in economia presso la Vanvitelli a Caserta.

Inizia il minibasket a Città di Caserta, poi Lbl Caserta e Casapulla, approda poi alla pallacanestro San Michele Maddaloni dove a 16 anni esordisce e da giovanissimo segna i suoi primi punti in serie B. Arriva poi il passaggio alla Scandone Avellino facendo contemporaneamente sia la trafila giovanile che con la prima squadra, esordisce così a 17 anni nella massima serie, segnando nella partita contro Pistoia. L’anno dopo entra in pianta stabile nel Roster della serie A firmando il suo primo contratto da professionista e raggiungendo contemporaneamente, da assoluto protagonista, le Final Eight di Coppa Italia con l’under18 Eccellenza.

Il fallimento della Scandone Avellino lo porta a firmare in A2 all’Eurobasket Roma, annata che è terminata però anzitempo causa Covid. Infine quest’anno ha iniziato a Scafati in A2 ma trovando poco spazio è stato mandato in prestito alla Npc Rieti sempre in A2 dove poi ha concluso la stagione.

Come ha vissuto e vive, ha affrontato ed affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Non c’è un modo per affrontare una pandemia senza rispettare le regole che ho osservato e continuo a seguire, solo che giocando si è più a rischio in quanto si è a contatto con molte persone e purtroppo sono stato contagiato. Prima non avevo dato il giusto peso alla malattia, avevo paura ma non sapevo a cosa andavo incontro. Oggi, avendolo provato sulla mia pelle conosco i rischi e la forza del virus quindi cerco di essere ancora più attento di quanto non lo fossi prima. Nonostante sappia l’importanza delle norme restrittive, il giocare senza tifosi, l’impossibilità di creare rapporti al di fuori del campo e la difficoltà nel poter vedere i proprio familiari ha influito sia sul rendimento sportivo sia dal punto di vista emotivo

Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed alla Pallacanestro in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

I danni causati dalla pandemia sono stati molteplici, in primis dal punto di vista economico senza più le entrate del pubblico nei palazzetti e le mancanze di investimenti da parte di sponsor che si sono tirati indietro visto le poche sicurezze date dal Covid-19. Inoltre dal punto di vista sportivo è venuta a mancare l’equità competitiva in quanto ci sono state squadre, tra cui la mia, che hanno dovuto giocare senza parti importanti della stessa, risultate positive al virus o che sono state costrette a giocare dopo periodi di quarantena estenuanti senza la possibilità di allenarsi. L’imbarazzante gestione politica adottata sia dallo stato che dalla lega nazionale pallacanestro hanno creato un’ambiente confusionario generato dalla mancanza di un protocollo unico ed equo da seguire. Lasciando tutto in mano alle decisioni delle singole Asl che gestivano in modo differente tra di loro le diverse situazioni

Quanta importanza annette al binomio Sport-Salute, ovvero all’importanza dell’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psico-fisico?

Essendo un atleta è importante mantenere un equilibrio psico-fisico per poter rendere al meglio. La pallacanestro è stata spesso la mia valvola di sfogo, soltanto che andando sempre più avanti e migliorando è diventato un lavoro con annesse problematiche di stress e ansia. Fondamentale è stato ed è importante l’apporto dei familiari e delle persone a me care affinché ritornassi alla giusta stabilità fisica ed emotiva.

Che cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva in generale ed il Basket in particolare?

Lo sport è crescita a 360°, in particolare il basket mi ha insegnato, a livello personale e sociale, la disciplina, l’impegno totale e costante per il raggiungimento di un obiettivo comune lavorando in team e così creando rapporti umani dentro e fuori del campo. Dal punto di vista professionale sicuramente l’indipendenza, raggiunta con sacrifici ma che mi ha reso libero di poter scegliere, dandomi la possibilità di lavorare e di studiare.