Andrea Tracanna: “Credete sempre nei vostri sogni anche quando vi sembrano irraggiungibili”

Andrea Tracanna: “Credete sempre nei vostri sogni anche quando vi sembrano irraggiungibili”

29 Novembre 2022 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La fase pandemica più acuta sembra ormai alle spalle, anche se i continui colpi di coda non lasciano tranquilli, come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport, come ha gestito la paura del contagio e del disagio legato alle misure restrittive?

Allora agli inizi penso un po’ come tutti speravamo che non ci toccasse  così dal vivo poi col passare del tempo anche noi siamo entrati nel vivo di questa pandemia. Nel 2020 appena iniziato il campionato ho preso personalmente il virus che tra l altro mi è durato 46 giorni per fortuna senza sintomi. Lo sport ha subito una brusco stop che non ha fatto bene a nessun addetto ai lavori dai giocatori alle società sportive. Per fortuna ci è stato permesso di riprendere l attività con tutte le restrizioni del caso. Parlo per il mio sport il calcio la nostra fortuna sono stati i tamponi che ci hanno permesso di finire il campionato in sicurezza. Sicuramente la miglior cosa è stata quella di adeguarsi alle normative e rispettare le regole per la sicurezza di tutti.

Le restrizioni ed i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni al mondo dello sport, soprattutto a quello cosiddetto minore, cosa è successo in particolare nella sua specialità?

Come ho già detto nella mia specialità agli inizi ci siamo dovuti fermare… poi con lo sviluppo di norme adatte abbiamo ripreso l attività. Inizialmente ci erano permessi allenamenti evitando il contatto, forse un controsenso in uno sport come il calcio. Poi nella seconda fase sono stati introdotti i tamponi settimanali che ci hanno permesso di allenarci e di poter anche giocare le partite e siamo riusciti a finire il campionato.

Chi è stato in famiglia o tra gli amici a spingerla verso l’attività agonistica, oppure si è trattato di una sua folgorazione guardando ai modelli dei grandi campioni?

Mio padre ha giocato a calcio fino all’età di 48 anni e tutt’ora e allenatore di una squadra di Esordienti. Sicuramente la passione me l ha trasmessa lui dandomi il pallone in mano fin da piccolo. Tra l altro quando a mia mamma si sono rotte le acque lui era in un campo di calcio a giocare segno del destino o no non lo so. Ma sicuramente la passione me l ha trasmessa lui.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

Fin da piccolo mi è stata sempre insegnata una cosa che il lavoro e il sacrificio sono alla base del successo. Ovviamente ci sono atleti che hanno delle doti naturali, altri invece che con il duro lavoro riesco a realizzare gli obiettivi. Io personalmente ho molta forza di volontà e spirito di sacrificio, di conseguenza lavoro molto per realizzare quello che è il mio sogno fin da bambino.

Se dovesse dare qualche consiglio utile ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità cosa suggerirebbe?

Per fortuna sono ancora giovane e ho tanto da imparare ma sicuramente il consiglio che do ai ragazzi che si avvicino al calcio ma allo sport in generale è quello di credere sempre nei proprio sogni anche quando sembrano irraggiungibili, di lavorare duramente, sacrificarsi e dare il massimo. Perché a volte si raggiunge l obiettivo altre volte no ma sicuramente la cosa importante è non vivere di rimpianti e aver dato il massimo comunque vada.