Andrea Panciroli, lo sport è assente nelle scuole italiane

Andrea Panciroli, lo sport è assente nelle scuole italiane

2 Novembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Abdelghani Toumi professionista del Futsal sostiene che “Il Calcio a 5 è veloce, ma come il calcio all’aperto, ha obiettivi e funzioni costanti simili, di attaccare e difendere.

L’unica caratteristica è che la velocità di gioco dipende dall’esecuzione tecnica dei giocatori e dalla loro comprensione dei tempi di ogni situazione.

Inoltre, a causa delle dimensioni del campo, i giocatori giovani sperimentano come attaccare, difendere e passare ad una frequenza maggiore indipendentemente dal posizionamento dei giocatori, permettendo loro di svilupparsi in tutto il loro potenziale.

In tenera età, gli errori sono più evidenti […] ma con il futsal iniziano a far fronte alle richieste del gioco stesso e comprendono i tempi e la velocità d’attacco e di difesa.

Una pratica sportiva interessante ed entusiasmante che coinvolge molti nostri giovani.

Di Futsal, Covid e Salute parliamo con Andrea Panciroli Dirigente di lungo corso.

2013-2016 Team Manager F.lli Bari Reggio Emilia – Serie B; 2016-2017 Team Manager F.lli Bari Reggio Emilia – Serie A2; 2017-2018 Team Manager Kaos Reggio Emilia – Serie A; 2018-2019 Direttore Generale OR Reggio Emilia C5 – Serie B; 2019-2020 Direttore Generale OR Reggio Emilia C5 – Serie A2; 2020-2022 Direttore Generale OR Reggio Emilia C5 – Serie B.

Come ha vissuto e come vie la paura della pandemia, del contagio ed il disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

L’avvento della pandemia ci ha fatto calare in una realtà che non avremmo mai pensato di poter vivere in prima persona. Una situazione che ha colto impreparata l’intera popolazione e che ha fatto affiorare le difficoltà a livello nazionale nell’ affrontare una situazione di inaspettata e grande emergenza sanitaria. Le misure restrittive penso siano state indispensabili e fondamentali per isolare il più possibile il virus, per poi cercare di combatterlo. E’ altrettanto innegabile che abbiano portato a situazioni al limite del sopportabile, ed in alcuni casi oltre, sia a livello umano che a livello economico.

Personalmente, posso dire che la paura e l’incertezza degli ultimi 18 mesi stia lasciando spazio alla speranza e alla consapevolezza di esser sulla giusta strada per poter tornare a vivere una vita normale, anche se penso che questo percorso sia ancora piuttosto lungo.

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale ed al Futsal in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

Il mondo dello sport è stato toccato sensibilmente da questa pandemia: è risaputo quanto sia fondamentale l’apporto che gli sponsor offrono alle società, soprattutto quelle dilettantistiche, e le chiusure indiscriminate del 2020, con le conseguenti enormi perdite di introiti da parte del settore lavorativo italiano, hanno inciso in maniera determinante sulla conseguente difficoltà, da parte degli sponsor stessi, di investire nel mondo sportivo. A catena, i club ne hanno sofferto oltremodo e penso che soltanto dal prossimo anno, ammesso che le cose a livello di controllo pandemico continuino a migliorare, si potrà assistere ad una ripresa importante nel settore delle sponsorizzazioni.  

Quanto valore lei attribuisce al binomio Sport-Salute?

Sport – salute è un binomio indissolubile. L’attività sportiva incide in modo preponderante sulla salute sia dal punto di vista fisico che mentale. Questo aspetto dovrebbe esser sfruttato e sviluppato maggiormente a livello scolastico dove, pensiero personale, all’attività di educazione fisica viene riservata una quantità di ore insufficiente. Notizia di pochi giorni fa, dopo 60 anni di attesa, è stata introdotta l’ora di attività motoria alle elementari. Mi auguro sia il primo passo verso la sensibilizzazione sull’argomento. 

E’ limitante pensare all’attività fisica come fonte di benessere soltanto fisico e purtroppo troppo spesso viene ignorato o sottovalutato quanto sia importante a livello mentale, psichico e sociale, ed è proprio per questo motivo che ritengo che le attività sportive praticate in ambito extrascolastico assumano un’importanza ancora maggiore e, di conseguenza, vadano tutelate maggiormente a livello politico e di territorio le società dilettantistiche che le curano. 

Cosa le ha dato il Futsal in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Al calcio a 5, ed allo sport in generale, devo molto sia a livello di soddisfazioni che di crescita personale e professionale. 

Ho avuto la possibilità di conoscere e confrontarmi continuamente con nuove persone, ognuna con la propria ideologia e personalità: da parte mia ho cercato, da ognuna di queste, di imparare qualcosa. Da qualcuno ho preso spunto e a loro mi sono ispirato, cercando di migliorarmi continuamente; da altri invece ho preso le distanze perché mi han mostrato ciò che si deve fare per rovinare questa disciplina e, più in generale, il concetto di sport.  Concludendo, penso che il mondo dello sport, come ogni altro settore della vita, ti metta davanti a migliaia di persone, ma sta a te capire e trarre il meglio da ogni rapporto, sia esso stato positivo o negativo. E’ una grande palestra di vita.