Alessandro Nucci, ringrazio la pallacanestro ed i valori che mi ha trasmesso

Alessandro Nucci, ringrazio la pallacanestro ed i valori che mi ha trasmesso

25 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

La Pallacanestro non passa mai di moda ed è è tra gli sport più completi promuovendo uno sviluppo muscolare armonico. Ecco perché il basket è ideale anche per i bambini.

I muscoli interessati sono molteplici: si susseguono fasi di corsa, di scivolamento e di tiro che sollecitano i muscoli degli arti inferiori e superiori.

Una buona preparazione atletica deve prevedere lo sviluppo della forza muscolare, un fattore determinante per la prestazione di un giocatore di pallacanestro, che permette di:

  • aumentare le capacità di prestazione (elevazione, capacità di scatto, forza nel tiro, ecc.);
  • gestire adeguatamente il dispendio energetico nel corso dell’attività;
  • prevenire traumi;
  • migliorare la postura grazie a una  muscolatura tonica, riducendo il rischio di cifosi, scoliosi e lordosi.

Di pandemia e Basket parliamo con un giovane cestista, Alessandro Nucci.

2012 conseguimento diploma di liceo scientifico; 2013 ultimo anno in serie D come miglior realizzatore del campionato; 2014-2017 salus Bologna C Gold; 2017-2019 Virtus Imola C Gold; 2019/2020 Bologna Basket 2016 C Gold ed inizio del mio lavoro presso Allianz Bank come amministrazione e gestione della contabilità; 2020 conseguimento della certificazione Cambridge in lingua inglese (B2); 2020-2021 Baskers Forlimpopoli C Silver vittoria del campionato e promozione in C Gold.

Come ha vissuto e vive, come ha affrontato e affronta la paura della pandemia, del contagio e il notevole disagio dovuto alle severe misure restrittive?

Il Covid 19, questo terribile virus ha cambiato e sta cambiando tutt’ora la nostra idea di vita, limitando le libertà che fino ad un paio di anni fa rappresentavano un patrimonio politico, sociale e giuridico che ci contraddistingueva come popolo veramente democratico. La paura c’è, è reale e chi la nega purtroppo non ha la consapevolezza di come questa pandemia stia influenzando il quieto vivere e la naturale e sana condivisione. La mia vita è semplice. La mattina mi alzo per andare a lavoro e tutta la giornata ha ritmi ben scanditi. Cerco di essere sempre “positivo”, ogni giorno che passa provo a vedere il bicchiere mezzo pieno e non smetto mai di sperare nella risoluzione totale di questo buco nero che ci ha assorbiti completamente dal febbraio 2020. Le misure restrittive servono, o almeno ci auguriamo, a limitare ed estinguere il virus. Le regole vanno rispettate da tutti perché solo così ne usciremo.

Quanti danni la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa se non cattiva gestione politica hanno arrecato allo sport in generale e alla disciplina della pallacanestro?

Sicuramente questo virus ci ha preso alla sprovvista e noi abbiamo fatto l’errore iniziale di sottovalutarlo, reputandolo una semplice influenza passeggera. Le chiusure hanno arrecato danni a quasi tutti i settori della nostra società poiché hanno impedito ai lavoratori di effettuare le loro mansioni in tranquillità e con continuità. A livello sportivo in generale ha fatto mancare tanto a livello economico ma quello che secondo me, ha lasciato un vuoto enorme in tutti noi, è quella voglia di condivisione, unione e anche rivalità agonistica che solo lo sport in tutte le sue forme può darti. In particolare ha precluso l’opportunità a tutti i bambini che si affacciavano allo sport, di poter cominciare un percorso sportivo. La pallacanestro ha patito sotto tutti gli aspetti. Per i giocatori non avere i propri tifosi al palazzetto è una grossa lacuna emotiva. La non continuità delle attività e le restrizioni hanno apportato un’alta dose di stress mentale e fisico a tutti quanti noi praticanti.

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute, per lo sviluppo e il mantenimento del benessere psico-fisico?

Gioco a Pallacanestro da quando avevo 5 anni e ad ottobre ne compio 28 quindi posso dire che è stato parte integrante della mia vita. Lo Sport è gioia, è medicina, è cura, lo sport è il brivido della felicità dopo una vittoria, è la delusione e le lacrime versate dopo le sconfitte. Lo Sport è un’ancora di salvezza per chiunque non voglia privarsi di esso. La salute mentale ho sempre pensato che derivasse da quella fisica ma negli ultimi anni mi sono ricreduto, ho potuto notare come la prima sia il faro della seconda. Lo stress, il nervosismo, la tensione generano infortuni più o meno gravi e portano a conseguenze che si protraggono nel nostro futuro. Lo Sport ti permette di esternare queste cose, ti dà la possibilità di rilassare la mente mentre contrai il tuo corpo. Come detto prima la disciplina sportiva ti consente di essere te stesso, di esprimere la tua identità e di condividere il tuo Sè con gli altri. Da tutto ciò deriva un involontario senso di appagamento e coinvolgimento che ti permette di sentirti accettato da chi ti sta intorno.

Che cosa le hanno dato, in termini di crescita sociale, personale e professionale l’attività sportiva e in particolare la Pallacanestro?

Lo Sport è disciplina. Vuol dire arrivare in orario agli allenamenti, rispettare le esigenze degli altri, significa accettare le sfaccettature del carattere dei tuoi compagni e dello staff, saper ascoltare e aver voglia di imparare sempre cose nuove con l’obbiettivo di crescere come atleta ma anche come persona. Sono tutti aspetti fondamentali per ognuno di noi. Il bello di tutto ciò è che questi insegnamenti si possono trasferire nella vita di tutti i giorni, nella vita di relazione, nei confronti dei genitori, degli amici, dei colleghi. Dimostrarsi rispettosi ed educati nei confronti di persone che la pensano in maniera differente dalla tua, imparare a dare prima di chiedere, diventare sempre più consapevoli di sé stessi. Tutto ciò per dire che l’attività sportiva, dilettantistica o agonistica che sia ci offre quel quid che fa bene al nostro Sè e di conseguenza a chi ci sta intorno. Viva lo Sport.