Alessandra Vittorini: la bellezza del nostro Paese

Alessandra Vittorini: la bellezza del nostro Paese

4 Ottobre 2020 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

 

La penisola italica, museo a cielo aperto, meta turistica di elezione ha subito, a causa del Covid-19, una penosa flessione del turismo colto, che affollava la Reggia di Caserta, i Musei Vaticani, gli Uffizi di Firenze, il Duomo di Milano.

Una timida ripresa, con le opportune precauzioni, dopo la forzata, indispensabile clausura ci farebbe sperare in un ritorno in massa, da tutti i continenti, di fruitori colti e consapevoli delle Nostre Bellezze Artistico-Architettoniche.

A tal proposito sentiamo un’Autorevole Rappresentante dell’Architettura Italiana Alessandra Vittorini.

Laureata in Restauro dei Monumenti e con PhD in Pianificazione territoriale e urbana, Dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dal 2012 dirige la Soprintendenza Aquilana, all’epoca investita dei compiti di tutela architettonica e paesaggistica sull’intera regione, nel complesso scenario della ricostruzione post-sisma 2009. Dal 2015 assume la direzione della nuova Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, focalizzata sulla tutela e sul recupero del patrimonio culturale nel capoluogo e nei comuni del cratere sismico 2009. È responsabile del Coordinamento dell’intervento di restauro e ricostruzione della Basilica di Collemaggio, attuato interamente dalla Soprintendenza, col supporto tecnico scientifico di esperti di tre autorevoli Atenei italiani, e di recente insignito del Premio Europeo “European Heritage Award 2020”, unico premio italiano nella categoria “conservazione”. Segue e coordina, negli anni, programmi connessi al restauro e alla ricostruzione post-sisma del patrimonio culturale curandone anche gli aspetti di divulgazione e di confronto scientifico e disciplinare; partecipa a numerosi seminari internazionali, tra cui gli appuntamenti di ICOMOS International a Parigi e Istanbul sulla ricostruzione dopo le calamità. Dal 1 settembre è Direttore della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali.

In che modo Sandra Vittorini, come donna impegnata nella cura e nella salvaguardia dei nostri beni artistico-architettonici, moglie e madre, ha vissuto la lunga clausura causata dal pericolo Covid-19?

Come l’hanno vissuta tutti gli italiani. È stata una decisione inattesa e improvvisa, che ci ha costretto tutti a rivedere le nostre abitudini e priorità, in famiglia e sul lavoro. Io in particolare, bloccata a Roma per oltre un mese, ho dovuto riorganizzare e gestire a distanza la Soprintendenza aquilana, con le tante complessità da fronteggiare nello scenario della ricostruzione post sisma: la sicurezza del personale e il rispetto delle norme anticontagio, le turnazioni periodiche, la gestione telematica delle pratiche urgenti, la partecipazione da remoto alle commissioni e ai comitati tecnici che, nonostante il lockdown, continuavano ad operare e richiedevano la presenza della Soprintendenza. Il tutto avveniva da casa, cercando di rendere compatibili le attività con le esigenze familiari e nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza. Da fine di aprile ho ripreso a viaggiare regolarmente tra Roma e L’Aquila per assicurare la gestione in presenza e la progressiva ripresa delle attività dell’ufficio, che ha operato ancora a lungo in regime di smartworking.

I segnali di ripresa del turismo colto, registrati di recente, sono per Lei incoraggianti e crede che le opportune precauzioni ed i distanziamenti bastino a preservare la salute di turisti ed operatori del settore (guide, custodi, addetti alle biglietterie)?

Con una tendenza che all’inizio appariva del tutto imprevista e imprevedibile, l’organizzazione delle vacanze nell’estate scorsa ha privilegiato il turismo di prossimità, con la riscoperta di luoghi vicini e di itinerari locali, prima “snobbati” a favore di viaggi più impegnativi ed esotici. E, inaspettatamente, è stata una scelta che ha prodotto risultati positivi, un po’ ovunque. Certo i luoghi chiusi, compresi i musei, ne sono stati fortemente penalizzati, così come gli eventi pubblici e di spettacolo. Le protezioni e i distanziamenti, se ben rispettati, possono certamente garantire la sicurezza, ma l’accessibilità del pubblico risulta inevitabilmente limitata. E questo in molti casi è un ostacolo insormontabile. Nel caso specifico del territorio aquilano e abruzzese, l’estate del Covid-19 è stata invece l’occasione per venire a visitare paesi e ambienti naturali meravigliosi e sconosciuti, o per riscoprire la progressiva rinascita dei luoghi d’arte devastati dal sisma del 2009, all’Aquila – città d’arte di elegante bellezza che si svela di giorno in giorno – e nel territorio circostante. Qui i dati ci restituiscono numeri di grande interesse, con presenze mai viste prima d’ora.

“La Bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij, purché la sappiamo tutelare! Noi viviamo in un’Epoca di Passioni Tristi, siamo orfani di certezze ed il Futuro è più una Minaccia che una Promessa. Sandra Vittorini è Testimonianza Vivente ed Incarnata di un Diritto Materno di questa Tutela per la sua caratura, pondus e la valenza culturale. Ritiene che ci sia in Italia un’Uguaglianza di Genere oppure che i Diritti delle Donne siano lesi, disattesi, vituperati e conculcati?

Raccolgo con piacere lo spunto della citazione di Dostoevskij. Certo, la bellezza salverà il mondo. Ma a condizione che il mondo si faccia carico di salvare quella bellezza, che senza l’impegno di tutti rischia, ogni giorno di più, di soccombere. Per noi che operiamo nel mondo della tutela del patrimonio culturale la bellezza è, ovviamente, quella dell’arte, della natura e del paesaggio, di quella particolare forma del paesaggio italiano che deriva dalla secolare coesistenza con le testimonianze storiche e artistiche della presenza umana, che compongono anch’esse la bellezza del nostro tempo: arte e architettura, monumenti e siti archeologici, centri storici grandi e piccoli, trame agricole e colture locali, tradizioni e saperi. Storia e memoria. È un mondo che richiede impegno civile e competenza, in cui la presenza femminile è diffusa, articolata e molto preparata.

Come Johann Wolfgang Goethe ne “Il Viaggio in Italia” ha onorato e consacrato la Bellezza del Nostro Bel Paese possiamo Noi Donne promuovere la Nostra Bellezza, il Potere delle Donne alla Bachofen, il Matriarcato, la Ginecocrazia per una Sororità, che Ci affranchi dal “Lupa Foeminarum Lupa”?

Credo che il compito di promuovere e tutelare la bellezza e i valori del nostro Paese sia una responsabilità condivisa, che non passa per differenze di genere ma semmai richiede un impegno progressivo in ragione delle responsabilità che si assumono e dei ruoli che si rivestono. Ma sono convinta che in questi ambiti le sensibilità femminili possano offrire un punto di vista interessante. Anche perché, come è noto, spesso sono proprio le donne a rivelare maggiori capacità nella gestione delle situazioni complesse.