6 medici del Pascale fra gli scienziati più influenti del mondo

6 medici del Pascale fra gli scienziati più influenti del mondo

30 Dicembre 2020 0 Di Giuseppe Manzo

Attilio Bianchi: “Questo risultato prestigioso è un’ulteriore conferma della elevata qualificazione della ricerca del ‘Pascale’ nel contesto dell’oncologia”.

 

Sei ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Giovanni Pascale” di Napoli figurano nella classifica degli scienziati più influenti nel mondo per il 2020 stilata dalla prestigiosa rivista mensile americana Plos Biology che ha preso in considerazione 22 differenti discipline e 176 sub-discipline scientifiche.

Nella lista sono inclusi Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Istituto napoletano per lo studio e la cura dei tumori, Paolo Ascierto, in prima linea nella lotta al Covid-19 ed a capo dell’équipe che ha sperimentato il farmaco antiartrite tocilizumab, Sandro Pignata, direttore di due Unità cliniche e di ricerca del Polo oncologico, Nicola Normanno, direttore del Dipartimento di Ricerca Traslazionale, Luigi Buonaguro e Stefania Scala, responsabili di Unità di ricerca.

I sei ricercatori campani sono menzionati per la loro attività di ricerca nel contesto della oncologia, con caratterizzazione poi in specifici settori che vanno dalla Immunologia alla Patologia, dalla Virologia alla Biologia Molecolare, in base alle specifiche competenze.

“Questo risultato prestigioso, basato su parametri oggettivi di standard internazionalmente riconosciuti, è un’ulteriore conferma della elevata qualificazione della ricerca del ‘Pascale’ nel contesto dell’oncologia. Risultati che si sono raggiunti grazie alla sapiente regia della nostra direzione scientifica che ha supportato lo spessore indiscusso dei nostri ricercatori e dei nostri clinici” – afferma con soddisfazione il direttore generale Attilio Bianchi.

“Che sei tra ricercatori e clinici del Pascale siano tra i più influenti al mondo indica il valore incrementale della nostra ricerca e della qualità delle cure che l’Istituto è in grado di garantire” – conclude il manager dell’Istituto scientifico partenopeo.