Le città più verdi d’Italia.
7 Ottobre 2018Il WWF ha analizzato i risultati dell’Eco-City Test, lanciato dall’associazione nel luglio scorso, a cui hanno risposto gli assessorati competenti di 11 tra le più importanti città italiane (Milano, Torino, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari, Palermo, Catania), mancando all’appello Genova, Reggio Calabria e Messina.
Il questionario elaborato dal WWF, articolato in sole 4 domande e compilabile da un funzionario competente in non più di 20 minuti, ha visto i seguenti risultati.
- Alla domanda se nelle città sia applicata la norma che stabilisce sia piantato un albero per ogni bambino nato o adottato nel territorio comunale (ai sensi della c.d Legge Rutelli n. 113/1992, integrata e rilanciata legge n. 10/2013) – Tutte le amministrazioni rilevano le difficoltà di applicare la norma e di trovare, dati i tassi di natalità, spazi pubblici dove mettere a dimora gli alberi, senza una programmazione che abbia un certo respiro, anche se comunque ci sono attività consolidate di piantumazione, con il coinvolgimento anche della popolazione a Cagliari, Milano (con interventi anche nel parco Agricolo Sud), Palermo, Torino, Venezia (con un programma di rimboschimento di 220 ettari di territorio situati nelle aree periferiche).
- Alla domanda se le città abbiano un proprio Regolamento del Verde o abbiano predisposto e approvato un vero e proprio Piano del Verde (come previsto dalla legge n. 10/2013) – 7 Comuni su 11 interpellati hanno dichiarato di avere un Regolamenti del Verde, tranne Firenze, che dichiara di avere un regolamento sulle “alberature”, Catania e Roma che lo stanno per adottare e Napoli che non lo ha e ancora non lo sta predisponendo. Mentre, per quanto riguarda i Piani del Verde: Milano ha approvato un nuovo regolamento nel 2017 con forti contenuti pianificatori e altre amministrazioni quali Bari, Bologna, Cagliari, Torino hanno redatto delle bozze o hanno avviato l’iter per approvarli.
- Alla domanda se i Comuni abbiano dei regolamenti per l’affidamento ai cittadini o comunque alla società civile di spazi verdi (giardini condivisi, seguendo l’esempio di Parigi, o anche orti urbani) – Tutte le 11 amministrazioni comunali rispondono positivamente: Bari ha un regolamento per affidare gli orti urbani ad associazioni; Bologna è stata la prima amministrazione in Italia a promuovere “patti di collaborazione” per la gestione del verde pubblico; Milano, a partire dal 2012, ha fatto avvisi pubblici per la ricerca di sponsorizzazioni/collaborazioni tecniche per la riqualificazione e manutenzione delle aree pubbliche cittadine; Roma dedica attenzione alla rete degli orti urbani e agli orti scolastici e Torino affida a persone fisiche o giuridiche la manutenzione di piccole aree verdi; Catania, Cagliari, Firenze, Napoli, Palermo, Venezia hanno regolamenti per l’affidamento della gestione o della manutenzione, senza fini di lucro, degli spazi del verde pubblico a soggetti pubblici e privati (imprese o cittadini).
- Alla domanda se i Comuni intervengono con misure più avanzate per la gestione ecologica degli spazi urbani, migliorando la biodiversità e la sostenibilità urbana – Molte sono le iniziative rilevanti, nell’ordine per interesse: Cagliari interviene nelle aree verdi e nei parchi che circondano la città valorizzando la biodiversità anche grazie alla creazione di corridoi ecologici; Firenze ha inserito i corridoi ecologici nella pianificazione urbanistica; Milano aderisce e ha aderito a numerosi progetti per la realizzazione di infrastrutture verdi, primo tra tutti ReLambro – Capitale Naturale; Torino ha avviato piani di gestione per le zone boschive e interventi sul Colle della Maddalena e sulla Collina di Superga per migliorare la copertura boschiva e abbattere la CO2 Bologna non usa antiparassitari e pesticidi, né fertilizzanti chimici negli interventi di manutenzione del verde; Bari risponde che il Servizio Giardini applica i Criteri Ambientali Minimi.