Vittorio Tignanelli: “Nel calcio come nella vita le tue decisioni si ripercuotono sugli altri”

Vittorio Tignanelli: “Nel calcio come nella vita le tue decisioni si ripercuotono sugli altri”

30 Maggio 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

La vita e il calcio sono così. Un minuto prima giochi e lotti, un minuto dopo ti tieni il ginocchio fra le mani. (Filippo Inzaghi)

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un maestro di questo sport: Vittorio Tignanelli.

“Da calciatore ho fatto la spola nelle categorie dilettantistiche calabresi, dalla serie D all’eccellenza e promozione.
Dalla scorsa stagione sono diventato allenatore delle DB ROSSOBLÙ CITTÀ DI LUZZI (DB sta’ per Denis Bergamini, compianto calciatore del Cosenza misteriosamente morto tempo fa) nel campionato di promozione calabrese girone A. Questa è la mia seconda stagione alla guida della squadra”.

Come hai vissuto e come vivi come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia e del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe  misure restrittive.

 

L’impatto della pandemia è stato devastante a livello globale, mi ha fatto riflettere sulla debolezza del nostro sistema capitalistico …un organismo  infinitamente piccolo,  è stato in grado  di inginocchiare l’intero globo , con questa consapevolezza ho affrontato la paura della pandemia nel corso di questi due lunghi anni . ho imparato a convivere con l’ansia collettiva del contagio, ho cercato di osservare le regole nel rispetto della comunità e penso che vaccinarsi sia un atto  di civiltà e fiducia nel progresso e nella scienza grazie al quale ho ridimensionato le mie paure nei confronti  del covid-19

Quanti danni hanno causato  allo sport in generale e al calcio in particolare le chiusure indiscriminate della prima ora e la confusa se non cattiva gestione politica.

 

La gestione “politica” del virus ha messo  in risalto le contraddizioni  e le crepe a livello amministrativo, evidenziando ancora di più le problematiche che affliggono l’Italia. La caduta del governo non ha certo aiutato la gestione della pandemia, la confusione dettata da orientamenti politici differenti, per non parlare della sanità spina nel fianco della nostra terra e in particolare in Calabria dove abbiamo visto sfilare diversi commissari per la gestione di una carica tanto delicata. Tutto questo ha avuto ripercussioni evidenti ,mi soffermo ovviamente su quello che è il mio ambito “lo Sport”:il 25/10/2020 sono stati sospesi i campionati , le conseguenze più gravi le hanno subite i ragazzi che ad un certo punto non hanno avuto più la possibilità di allenarsi di coltivare la propria passione , non poter correre dietro alla palla , ma costretti all’immobilità ha avuto ripercussioni anche fisiche. per quello che mi riguarda , non è stato per nulla semplice staccare proprio perché era il mio primo anno come allenatore e il lavoro iniziato era pieno d’entusiasmo…non ero stato così a lungo lontano da un campo di calcio.

Quanto valore attribuisci al binomio sport salute. Quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento e il mantenimento del benessere psico-fisico.

Ti  rispondo con una locuzione latina famosissima “ mens sana in corpore sano”.  E’ indispensabile lo sport  per la salute fisica ed un equilibrio mentale. Credo fortemente nel potere educativo dello sport, in particolare negli sport di gruppo, dove oltre a gestire te stesso devi confrontarti con gli altri, mantenere equilibri a volte sottilissimi.

 Cosa ti ha dato la pratica calcistica in termini di crescita personale, sociale e professionale.

 

La pratica calcistica  mi ha dato tanto, mi ha forgiato come uomo, mi ha insegnato a gestire lo stress, ad interagire con i compagni ,a volte a correre da solo. Ho imparato che nel campo   così come nella vita ogni decisione che prendi si ripercuote sull’altro, mi ha insegnato il rispetto ,ho imparato tanto  dagli scontri con gli avversari, ogni partita è una storia a se,  ho cercare un corridoio libero da percorrere inseguendo la palla come obiettivo da perseguire e questo mi ha fatto sentire vivo , a volte ho vinto a volte sono caduto, ma mi sono sempre rialzato  ed ora ho un’altra prospettiva…gestire un gruppo da allenatore e questo comporta altre   responsabilità , ma è la mia vita , fa parte di me ,la divisa le scarpette sono come una seconda pelle, non saprei vivere senza il calcio.