“Urliamo per far valere i nostri diritti”

“Urliamo per far valere i nostri diritti”

31 Marzo 2019 0 Di Sandra Lonardo*

Riceviamo e pubblichiamo

Sulla protesta contro il depotenziamento dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti, messa in atto, questa mattina, da un gruppo di cittadini, si registra l’intervento della Senatrice Sandra Lonardo.

Senatrice Sandra Lonardo

“Queste cose succedono quando le Istituzioni non accolgono le istanze dei cittadini e non ascoltano la voce del popolo. Sento di dirlo con molta forza… l’ho ripetuto  in svariate occasioni, lo ribadisco ancora una volta, una presa di posizione netta testimoniata dal fatto che ho presentato ben cinque interrogazioni al Ministro Grillo, non ho mai ricevuto risposta.

Oggi, per arrivare ad un gesto così estremo da parte di donne coraggiose, alle quali mi sento particolarmente vicina, significa che si sta davvero toccando il fondo e che l’esasperazione dei cittadini è al limite. E meno male che facevo demagogia, direi al caro De Luca, il quale, in questi termini, mi accusava, allorquando gli rivolsi una lettera pubblica proprio in merito alla nascente Azienda Ospedaliera San Pio, venutasi a costituire in virtù dell’unificazione dell’Ospedale Rummo di Benevento e dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata dei Goti! Piuttosto il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, venga di persona, unitamente al Ministro alla Salute, Giulia Grillo, che invito pubblicamente per l’ennesima volta, sul nostro territorio per rendersi conto di ciò che sta accadendo e toccare con mano la disperazione dei nostri concittadini.

Li aspettiamo per risolvere questa situazione assurda ed inaccettabile. E aspettiamo ancora anche le risposte da parte del direttore generale dell’AO San Pio di Benevento, Renato Pizzuti, che, in pompa magna, aveva annunciato una conferenza stampa ma ad oggi, invece, debbo rilevare che tutto tace. Non possiamo più tollerare questo silenzio e allora urliamo a gran voce che si faccia finalmente qualcosa, nella speranza che non dovremo aspettare mesi per veder riconosciuti i nostri diritti”.